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Ferrovie: Sindacati, domani mobilitazione contro proposte europee su liberalizzazioniNelle stazioni presidi con distribuzione di materiale informativo ai viaggiatori

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Comunicati Stampa - Ferrovie: Sindacati, domani mobilitazione contro proposte europee su liberalizzazioniNelle stazioni presidi con distribuzione di materiale informativo ai viaggiatori

8 Novembre 2011

«Riteniamo deleteria l’ipotesi della completa separazione tra i gestori delle infrastrutture e le imprese ferroviarie». Con questa principale motivazione Filt Cgil, FIT-CISL e Uiltrasporti aderiscono, sotto la regia dell’ETF, la Federazione europea dei trasporti, alla giornata europea di mobilitazione nelle ferrovie dell’8 novembre «per convincere il Parlamento Europeo ad apportare le modifiche alle proposte di rivisitazione delle direttive Europee che regolamentano il trasporto ferroviario». «Martedì 8 – informano le organizzazioni sindacali dei trasporti – saranno organizzati dalle 9 alle 11 nelle stazioni di Torino Porta Nuova, Venezia Santa Lucia, Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Roma Termini e Napoli Centrale presidi con distribuzione di materiale informativo ai viaggiatori».
Secondo Filt, Fit e Uilt «l’unitarietà  di un gruppo integrato rappresenta il modello societario più idoneo a sostenere una politica dei trasporti che consenta di rispettare le esigenze economiche, ambientali e di equità  sociale, all’interno di un sistema già  liberalizzato come quello italiano. Sistema che, appare evidente, richiede l’individuazione di ente terzo per la regolazione della concorrenza e dell’accesso alla rete, un’autorità  in grado di stabilire, controllare e richiedere garanzie secondo regole, sistemi e standard di sicurezza misurabili ed esigibili da tutti i soggetti operanti sul territorio nazionale. In tale contesto il modello di un gruppo integrato non rappresenta – spiegano le tre sigle sindacali dei trasporti – un ostacolo ai processi di liberalizzazione anzi è in grado di garantire una tenuta complessiva del sistema che, diversamente, rischia di non avere sostenibilità  per effetto della stessa liberalizzazione. Servono risposte omogenee sia per la fascia alta e remunerativa del mercato, sia per il servizio merci, che per il cosiddetto “servizio universale” (non remunerativo), in modo da contemperare le esigenze del mercato con quelle della mobilità  per tutti i cittadini e in tutta la nazione».
Per Filt, Fit e Uilt «le nuove proposte non contengono adeguate garanzie per la conservazione del reddito e delle condizioni di impiego dei ferrovieri: non si prevedono adeguate “clausole sociali”».
«Condivisibile nel pacchetto – spiegano le tre federazioni dei trasporti – il rafforzamento del ruolo degli organismi di regolazione, con particolare riferimento a quelli sulla sicurezza per ciò che riguarda la certificazione alle imprese: i vettori, le aziende di manutenzione, il sistema delle costruzioni e delle forniture. L’attuale assenza di un Ente unico Europeo ha prodotto una situazione di incertezza nell’attribuzione dei ruoli che si è evidenziata con la tragedia di Viareggio».
«A livello europeo è inoltre necessario – chiedono infine le organizzazioni sindacali – il superamento delle differenze presenti nei diversi Paesi dell’UE in modo da garantire la reciprocità  nell’accesso alle varie reti ferroviarie europee in presenza di regole definite per tutti in un’ottica di rivisitazione critica delle scelte che hanno accompagnato la liberalizzazione dal 1990 ad oggi».

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