23 Luglio 2015
“Il referendum sull’ipotesi di accordo del 15 luglio scorso voluta da Ntv e alcuni sindacati ha avuto l’unico esito possibile: il testo è stato respinto dalle lavoratrici e dai lavoratori con l’85% dei voti contrari con punte del 100% in alcuni impianti”, con queste parole Salvatore Pellecchia, Coordinatore nazionale della FIT-CISL per la Mobilità ferroviaria, commenta il risultato delle votazioni che hanno coinvolto i lavoratori di Nuovo trasporto viaggiatori e che si sono tenute il 21, 22 e 23 luglio.
“L’azienda – prosegue Pellecchia – da tempo non riesce a risolvere i problemi di carattere gestionale determinando così il conseguente peggioramento del clima organizzativo. Recentemente è stato sottoscritto l’accordo per il ricorso ai contratti di solidarietà per compensare passate scelte gestionali certamente non brillanti. I lavoratori hanno fatto e continuano a fare del loro meglio per contribuire al rilancio di Ntv e si rendono conto che la stagione dei sacrifici non è vicina al termine. Però, nonostante un simile scenario richieda tutta la nostra responsabilità , non possiamo accettare un accordo che in alcune parti è fumoso e si presta quindi a interpretazioni a danno dei lavoratori e, in altre, è decisamente peggiorativo”.
Spiega il Coordinatore nazionale: “I punti dell’accordo che contestavamo sono principalmente quattro: una novazione contrattuale dell’indennità di assenza dal distretto di assegnazione; il mancato riconoscimento economico a fronte di flessibilità inserite nel turno di lavoro; il taglio delle provvigioni per il personale di bordo; un sistema provvigionale per il personale di stazione con una clausola troppo sbilanciata a favore dell’azienda.
Conclude Giovanni Luciano, Segretario generale della FIT-CISL: “I lavoratori hanno quindi dimostrato di voler essere presi maggiormente in considerazione. Ora chiediamo a Ntv di tornare al tavolo di trattativa con un diverso approccio, più coerente con le esigenze produttive e industriali e attento alle richieste dei lavoratori, ovvero di chi finora ha fatto di tutto per risollevare l’azienda. Ricercando la pace sociale ed evitando di ricorrere a tentativi maldestri per creare difficoltà a una parte rappresentativa del personale presente in azienda”.