17 Novembre 2015
“La FIT-CISL chiede la fine della pratica del massimo ribasso e maggiori tutele a difesa dei lavoratori”, con queste parole Salvatore Pellecchia, Coordinatore nazionale della FIT-CISL, commenta la riforma del codice degli appalti.
“In questi anni – spiega Pellecchia – il sistema attuale ha prodotto, oltre alle distorsioni ben note, anche altri due effetti molto gravi. Gli appaltatori hanno spesso recuperato i ribassi insostenibili che proponevano sia riducendo la qualità del servizio offerto tagliando il costo del lavoro ricorrendo, inevitabilmente, agli ammortizzatori sociali”.
“La FIT-CISL chiede, quindi – conclude il Coordinatore nazionale -, non solo la fine del massimo ribasso, ma anche che, per quanto attiene agli appalti di servizi, i diritti quaesiti dei lavoratori non siano azzerati. Laddove non sono previste clausole sociali certe, devono essere garantite, da parte dei committenti, efficaci iniziative di outplacement nei confronti dei lavoratori eventualmente in esubero”.