21 Giugno 2010
È stato proclamato dai sindacati Filt-Cgil, FIT-CISL, UIL Trasporti, UGL Trasporti, FAST Ferrovie e ORSA Ferrovie un primo sciopero nazionale delle ferrovie di 8 ore, dalle 9 alle 17 del prossimo 9 luglio, considerata l’impossibilità di raggiungere un accordo con il gruppo FS. È questo il commento a caldo del Segretario Generale Aggiunto della FIT-CISL Giovanni Luciano alla prima azione di sciopero dichiarata dai sindacati per il prossimo 9 luglio.
Nonostante le trattative – prosegue Giovanni Luciano – si siano prolungate dall’11 marzo scorso per tentare di raggiungere un accordo, il dichiarato ostracismo delle ferrovie in tema di violazioni contrattuali, di accordi nazionali, di accoglimento delle richieste del sindacato per un rilancio complessivo del trasporto su rotaia costringe i lavoratori alla mobilitazione con una prima azione di sciopero.
Ci troviamo – ribadisce Giovanni Luciano – di fronte ad una strategia di continua riduzione dei servizi sull’intero territorio nazionale ed una ancora più accentuata penalizzazione nei collegamenti per tutto il meridione. Una prospettiva inaccettabile sia per i ferrovieri sia per il Paese. Le FS sembrano concentrare le proprie scarse risorse esclusivamente sull’alta velocità dimenticando tutti gli altri segmenti di mercato, dal merci ai collegamenti medio e lunga percorrenza, al servizio universale e al trasporto regionale, prefigurando, invece, ulteriori riduzioni dei servizi con nuovi piani di esodo per 3’500 ferrovieri, anziché procedere alle assunzioni da lungo tempo concordate e necessarie ad assicurare i collegamenti sull’intera rete ferroviaria nazionale.
I ferrovieri – conclude il Segretario Generale Aggiunto della FIT-CISL – dopo aver offerto il loro totale contributo per il rilancio delle FS, coinciso con una lunga moratoria, si vedono costretti a riprendere il conflitto per la sordità dei vertici delle Ferrovie. Lo sciopero di 8 ore del prossimo 9 luglio, per non creare ulteriori disagi ai cittadini, viene collocato in corrispondenza di quello già previsto per la vertenza del Contratto Unico della Mobilità .