"Le dichiarazioni del Presidente dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti, Andrea Camanzi, evidenziando aspetti positivi dovuti agli effetti di regolazioni sugli aeroporti, non fanno alcun cenno alla situazione di grave e grande crisi del settore che, faticosamente, le Ministre dei Trasporti e del Lavoro e l'intero Governo stanno cercando di risolvere anche attraverso l'emanazione di specifiche previsioni legislative che pongono fine alle asimmetrie competitive esistenti e di cui l'Art non si è mai occupata. I dati dicono che, nel trasporto aereo, se diminuzione dei costi operativi c'è stata, a farne le spese perdendo il lavoro sono stati i lavoratori del settore". A dichiararlo i Segretari Generali Stefano Malorgio, Salvatore Pellecchia, Claudio Tarlazzi, rispettivamente di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, che aggiungono: "eventuali interventi finalizzati a far diminuire tariffe e costi operativi non possono e non devono pregiudicare gli standard di sicurezza, i livelli di manutenzione delle infrastrutture, i livelli occupazionali e le retribuzioni dei lavoratori".
"In merito all'indipendenza del gestore della rete ferroviaria - proseguono Malorgio, Pellecchia e Tarlazzi - è sotto gli occhi di tutti che con l'attuale assetto e con le attuali norme è garantito l'accesso equo e non discriminatorio delle imprese ferroviarie alla rete infrastrutturale costruita con le tasse degli italiani. Tant'è che nel panorama europeo non esistono paesi dove, come in Italia, già dal 2001 è iniziata la liberalizzazione nel trasporto merci ferroviario e già dal 2011 esiste la concorrenza nel sistema dell'alta velocità con due imprese ferroviarie".
"Ci auguriamo - aggiungono i tre segretari generali - che in futuro l'Autorità di regolazione dei trasporti consideri fra gli stakeholder anche i sindacati dei trasporti e le lavoratrici e i lavoratori del settore tenendo conto anche delle loro esigenze di poter lavorare in sicurezza e avere una retribuzione coerente".
"Qualsiasi ipotesi di modifica dell'attuale assetto di Rfi - concludono i tre sindacalisti - comprometterebbe l'esistenza dell'intero gruppo Fs determinando, conseguentemente, la mobilitazione generale dei lavoratori del settore".