11 Maggio 2011
Esistono realtà estremamente differenziate nel panorama delle aziende di trasporto Pubblico Locale. C’è chi produce utili e chi, invece, macina debiti colossali. È quanto evidenzia il Segretario Generale della FIT-CISL Giovanni Luciano in merito alle notizie rilanciate da autorevoli organi di informazione, secondo i quali da un lato l’azienda pubblica di trasporto di Bologna segna utili di bilancio, mentre quella di Roma sarebbe afflitta da conti in profondo rosso.
La contemporaneità di queste notizie – ricorda Giovanni Luciano – mette ancor di più in risalto l’urgenza di una revisione complessiva e profonda di un sistema, quello del TPL, che necessita evidentemente di correttivi che lo dotino di una strutturazione di tipo industriale.
Un sistema – prosegue Giovanni Luciano – che incentivi le aggregazioni tra le aziende (1200 a livello nazionale sono troppe), che sia dotato di una adeguata strumentazione di ammortizzatori sociali capaci di sostenere gli oneri delle ristrutturazioni (non certo la sola Cassa integrazione in deroga) e che disponga di risorse economiche certe.
Un sistema – ribadisce Giovanni Luciano – in grado di assicurare una tenuta strutturale ed una crescente qualità dei servizi, per il quale valga la pena impegnarsi anche come forze sociali al fine di salvaguardare la qualità dell’offerta e quella importantissima dell’occupazione.
Stiamo lavorando come FIT-CISL – conclude il Segretario Generale di questa organizzazione – per costruire una proposta concreta su queste tematiche già entro la fine del mese di maggio.