2 Settembre 2011
«La Cisl, nella consapevolezza della gravità della situazione deve essere coerente e ferma sulla sua idea di equità », così il Segretario Generale della FIT-CISL Giovanni Luciano sintetizza il messaggio del presidio che si è tenuto ieri a piazza Navona.
Una manifestazione organizzata da Cisl e Uil e con la partecipazione dell’Ugl per chiedere al governo una riflessione seria in merito all’emendamento al decreto di Ferragosto. Una manovra che cambia di giorno in giorno in una miriade di provvedimenti proposti e subito ritirati.
Ad ascoltare gli interventi del Segretario Generale della Cisl Raffaele Bonanni e del Segretario Generale Uil Luigi Angeletti, tutte le loro numerose categorie sindacali, fra cui la FIT-CISL, presente con numerosi suoi rappresentanti e lo stesso Segretario Generale Giovanni Luciano.
Il Segretario Fit ha ribadito le sue richieste – già proposte all’esecutivo Cisl del 31 agosto scorso – per una seria lotta all’evasione fiscale: «La tracciabilità deve essere portata a 500 euro non un euro di più. Criminalità , riciclaggio, corruzione, lavoro nero si basano tutti sulla circolazione di ingenti quantità di contante e vi è una evasione spaventosa. Occorrerebbe inoltre una misura per consentire di scaricare l’Iva anche ai lavoratori dipendenti dai propri redditi. Solo così tutti chiederanno ricevute e fatture. Necessaria anche una lotta vera ai costi della politica».
Altra questione i costi della politica: «Staremo a vedere quanti partiti voteranno la legge costituzionale che presuppone la maggioranza qualificata per il dimezzamento del Parlamento», ha sottolineato ironicamente Luciano.
La Cisl è scesa in piazza per difendere un sistema previdenziale ormai messo a dura prova, anche con i continui spostamenti in avanti dei requisiti di pensionabilità che hanno aperto un problema serio creando una sorta di “terra di nessuno” per i cassintegrati: «È il caso di migliaia di persone, come i lavoratori ex Alitalia, ad esempio», ha detto Luciano. E ha continuato: « Si tassino le transazioni finanziarie, dal momento che le speculazioni borsistiche hanno effetti pesanti sul Paese e lo fanno anche “esentasse”.
«Il contributo di solidarietà non può riguardare solo gli statali che sembra siano diventati una categoria macchiata da un peccato originale da scontare del quale non si conosce il perché. La manovra sarà equa se si ragionerà in termini seri di una tassa sui grandi patrimoni immobiliari e mobiliari. E deve essere risolto il problema delle deduzioni e delle detrazioni fiscali che è rimasto tutto da chiarire. È fondamentale essere consapevoli della gravità della situazione ma difenderemo i nostri lavoratori dipendenti e pensionati, in modo da partecipare tutti alla salvezza del Paese ma in modo, ripeto, equo», ha concluso il Segretario Giovanni Luciano.