4 Novembre 2011
«La chiusura dell’officina grandi riparazioni di San Nicola di Melfi – da oggi 2 novembre i lavoratori devono andarsene a Foggia – rappresenta l’ultima perla nella lunga collana di azioni contro il Sud che le Ferrovie dello Stato “Italiane” sta praticando da ormai quattro anni». Così il Segretario Generale della FIT-CISL Giovanni Luciano ha commentato l’ultima decisione del Gruppo Ferrovie dello Stato in merito al futuro del settore ferroviario nel Sud Italia.
«Sembra proprio che – come per il treno del Milite Ignoto – tutto si debba fermare a Roma o poco più giù. Ormai siamo veramente andati oltre ogni ragionevolezza e vediamo impegnate le risorse economiche (frutto della pesantissima riduzione di personale e dell’abnegazione dei ferrovieri rimasti, oltre che dell’aumento delle tariffe) per investimenti Oltralpe», ha aggiunto il Segretario Luciano, che ha continuato: «Andrebbe tutto bene se questa politica industriale non creasse occupazione all’estero e al contempo licenziamenti in Italia, come sta succedendo per i lavoratori dei treni notturni che dall’11 dicembre saranno senza lavoro e senza reddito: intorno alle 800 famiglie».
«Che lo Stato Italiano, proprietario di quest’azienda, non abbia nulla da ridire ha veramente dell’incredibile. Sei milioni di siciliani non hanno più treni a lunga percorrenza e di notte devono rinunciare anche a collegamenti regionali; la direttrice adriatica ha pochissimi servizi dalla Puglia verso l’Emilia Romagna; la Calabria vive un allungamento virtuale dello Stivale. E le Fs “fanno impresa” all’estero trascurando i motivi di business, oltre che quelli sociali, presenti anche al Sud», ha commentato duramente il leader FIT-CISL facendo riferimento ai recenti investimenti francesi del Gruppo Fs.
Per Giovanni Luciano la chiusura dell’OGR di S.Nicola di Melfi «è un altro colpo pesante dato allo smantellamento degli investimenti fatti a suo tempo per lo sviluppo del meridione d’Italia e alle possibilità di occupazione».
«Senza alcun richiamo alla responsabilità sociale di un’azienda a totale capitale pubblico, che ha contribuito a fare l’Italia, l’Ing. Mauro Moretti prosegue indisturbato. Ha proprio ragione chi nella Lega Nord asserisce che ci sono due Italie’¦ suggeriamo alla Lega di consegnare una bella tessera ad honorem all’Amministratore Delegato del Gruppo Fs», ha commentato Luciano, che ha poi aggiunto: «In attesa dell’ufficializzazione delle “Ferrovie Padane” noi continueremo a batterci per correggere questa impostazione e cominciamo a pensare seriamente che l’azionista debba intervenire pesantemente. Lo chiederemo ai Ministri dei Trasporti e dell’Economia».