20 Gennaio 2010
Sono 5 i lavoratori portuali che da questa mattina si sono incatenati ad una gru nel porto di Trapani per scongiurare il licenziamento di altri 42 colleghi. Lo rende noto in un comunicato la FIT-CISL che precisa come Rosanna Grimaudo (Responsabile aziendale FIT-CISL della Southern Cargo Service impresa portuale di Trapani) insieme a Mario Miceli, Vincenzo Cipolla, Pietro Spezia e Vincenzo Danese hanno attuato questa ulteriore forma di protesta per opporsi alle procedure di licenziamento collettivo attuate dalla S.C.S.
I diversi tentativi effettuati dalla FIT-CISL regionale ‘“ricorda il Segretario siciliano Antonino Napoli- non sono valsi, sino ad oggi, ad evitare il rischio di perdere 42 posti di lavoro.
E’ bene ricordare ‘“precisa Napoli- che la FIT-CISL ha già dichiarato lo stato di agitazione proprio perché i 42 lavoratori della S.C.S. già in cassa integrazione dal maggio 2008 sarebbero colpiti dalle procedure di licenziamento collettivo.
La FIT-CISL ha chiesto la convocazione di un tavolo urgente con le istituzioni per trovare soluzioni percorribili che evitino la definitiva chiusura dell’azienda, nel frattempo sono previsti presidi permanenti dei lavoratori all’interno dell’area portuale di Trapani.
E’ necessario ‘“sottolinea il Segretario Generale della FIT-CISL Sicilia Amedeo Benigno- impedire che un territorio già così pesantemente martoriato dalle emergenze sul lavoro possa vedere ulteriormente ridotti i livelli occupazionali, soprattutto in siti produttivi come quelli portuali che potrebbero invece garantire ampi margini di sviluppo se opportunamente legati ad una logistica integrata.