3 Luglio 2018
“Mentre in Italia e in Europa si litiga sui migranti facendo i “conti della serva” su chi deve accoglierli, quali e quanti, nel mare Mediterraneo si continua a morire, bambini inclusi”, così dichiara la FIT-CISL.
“La nostra Federazione – prosegue il sindacato – così come tutta la Cisl a una sola voce chiede di porre fine all’inutile strage semplicemente rispettando le antiche leggi del mare, che da che si ha memoria impongono di salvare le vite. Solo negli ultimi sei mesi sono morte più di 660 persone, oltre metà delle quali è affogata nelle nostre acque territoriali”.
“Se è vero come è vero – conclude la FIT-CISL – che siamo un paese di navigatori, a maggior ragione come Federazione dei Trasporti anche marittimi, non possiamo più tacere. L’Italia non deve affrontare da sola l’emergenza, ma non può nemmeno ignorarla: con gli altri paesi europei trovi le soluzioni più adatte, evitando di trasformare i migranti, che sono esseri umani, in bandiere politiche”.