27 Agosto 2019
“Lo sciopero dei lavoratori delle autostrade del 25 e 26 agosto è stato indetto ed effettuato nel pieno rispetto della legge 146/90 e successive modifiche e integrazioni. Ogni disagio accaduto agli utenti è da ascrivere esclusivamente alle società concessionarie, che anziché operare secondo la prassi consolidata negli anni, lasciando le barriere aperte al libero transito, hanno voluto esasperare il conflitto costringendo i cittadini ad accedere in autostrada attraverso le casse automatiche”, così dichiara la FIT-CISL.
“In tal modo – prosegue la nota – le società se da un verso non hanno pagato le retribuzioni ai lavoratori per il periodo in cui sono stati in sciopero, dall’altro hanno conseguentemente incrementato gli introiti in tali periodi non registrando perdite e scaricando i disagi esclusivamente sugli utenti”.
“Le dichiarazioni che attribuiscono responsabilità alle lavoratrici e ai lavoratori delle autostrade – continua la Federazione dei trasporti cislina – oltre a essere infondate, ci ricordano la pratica diffusa di attribuire ad altre categorie di lavoratori ogni disservizio delle aziende per cui lavorano. Tali accuse spesso poi in qualche modo legittimano le ingiustificate aggressioni fisiche agli operatori del servizio. Davanti a uno sciopero bisognerebbe sempre e in primo luogo interrogarsi sulle sue ragioni (nel caso delle autostrade, il mancato rinnovo contrattuale mentre le concessionarie macinano importanti e significativi utili) invece di sparare su sindacati e lavoratori. Ci auguriamo pertanto che le società autostradali ritornino al più presto al tavolo del negoziato per chiudere con un giusto accordo la vertenza in atto aperta ormai da troppo tempo e che dichiarazioni, potenzialmente pericolose per i lavoratori, non abbiano a ripetersi in futuro”.