14 Febbraio 2020
“Alla crisi di Alitalia si sono aggiunte quelle di Air Italy, di Ernest Airlines e conseguentemente si aggiungeranno quelle dell’indotto (handling e catering). Per quanto attiene Alitalia il Commissario, nonostante gli impegni assunti nell’ultimo incontro del 24 gennaio, non ha ancora convocato il sindacato. Non è dato sapere quali azioni si stanno mettendo in atto per portare l’azienda in acque sicure, se il ministero del Lavoro ha firmato il decreto che autorizza la Cigs per circa mille dipendenti della compagnia e se le rotte attuali subiranno variazioni. Air Italy, dopo che ha costretto – in nome di un futuro sicuro – una serie di lavoratrici e lavoratori a lasciare la Sardegna e a trasferirsi in Lombardia, senza neppure convocare le organizzazioni sindacali, ha comunicato alle lavoratrici e ai lavoratori, attraverso il suo presidente, che dall’11 febbraio è in atto il fermo tecnico dei voli perché gli azionisti hanno deliberato in modo unanime di avviare la liquidazione in bonis della compagnia. Nonostante la situazione gravissima, ancora non ci è giunta una convocazione da parte del ministro Patuanelli il cui dicastero è deputato alla gestione delle crisi aziendali”.
A dichiararlo è la FIT-CISL, che prosegue: “il 24 giugno dello scorso anno insieme alle altre due sigle sindacali confederali abbiamo denunciato i gravi problemi del sistema dei trasporti italiani (infrastrutture insufficienti, cantieri fermi, regole di sistema inadeguate e penalizzanti per le imprese italiane, contratti di lavoro scaduti da anni e non ancora rinnovati) e abbiamo fatto una serie di proposte che, a tutt’oggi, sono rimaste inascoltate. È inconcepibile la scarsa attenzione nei confronti di un asset così strategico per un Paese come l’Italia, che per l’enorme patrimonio ambientale e culturale è da sempre una delle destinazioni turistiche più importanti al mondo”.
“È urgente – prosegue la FIT-CISL – una convocazione da parte del Mise per affrontare e risolvere le emergenze una volta per tutte”.
“Se le terapie somministrate alle due aziende in questi anni non hanno prodotto risultati – concludono dalla FIT-CISL – è arrivato il momento di cambiare pagina agendo sulle cause e non più sugli effetti. Magari emulando quelle strategie e quelle azioni che hanno reso efficaci ed efficienti altre aziende di trasporto”