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Alitalia, Luciano: La riduzione stipendiale era concordata tra tutti, firmatari e non firmatari. Si dica la verità 

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Comunicati Stampa / Alitalia, Luciano: La riduzione stipendiale era concordata tra tutti, firmatari e non firmatari. Si dica la verità 
Comunicati Stampa - Alitalia, Luciano: La riduzione stipendiale era concordata tra tutti, firmatari e non firmatari. Si dica la verità 

22 Luglio 2014

“I lavoratori di Alitalia e il Paese devono sapere con chiarezza che la riduzione dello stipendio per i prossimi 5 mesi è stata convenuta, nelle cifre e nelle percentuali a carico di ogni famiglia professionale, da tutti i sindacati presenti alla trattativa durata giorni e giorni”, con queste parole Giovanni Luciano, Segretario generale della Fit-CISL, commenta gli ultimi sviluppi della vicenda Alitalia.

“Non è vero che solo chi ha firmato era d’accordo – spiega Luciano – Prova ne è che tutti avevano dichiarato la volontà  di firmare quegli accordi (vedere le dichiarazioni stampa di quei giorni). Prova ne è che, all’ultimo incontro con il Ministro Lupi, chi poi non ha firmato aveva dichiarato al tavolo che non voleva firmare il solo Contratto Nazionale. La stessa sigla che ha sempre detto che non andava bene quel Contratto (tra l’altro la Sezione dei Vettori del CCNL unico del Trasporto Aereo che ha firmato in parte generale e in altre Sezioni). Contrarietà  espressa non tanto nel merito dell’articolato quanto in una specifica circa la misurazione delle rappresentatività “.

“Quindi – continua il Segretario generale – prima erano d’accordo a firmare tutto se avessimo tutti accettato questo diktat, poi è stato detto che l’accordo non era valido perché firmato da chi non aveva il 50%+1, poi che ci vuole un referendum, poi’¦? Cos’altro ancora dobbiamo sentirci dire mentre l’Alitalia si avvia al fallimento?”

Conclude Luciano: “Facciamo appello al senso critico dei lavoratori di Alitalia: non fatevi ingannare! A nessuno di noi piace un accordo di esuberi o di riduzioni stipendiali temporanee, ma le condizioni erano quelle, le abbiamo solo migliorate molto rispetto all’inizio della trattativa.

Questo lo sa bene anche chi non ha firmato questo o quell’accordo. Si sta correndo un rischio gravissimo e lo si sta facendo perché qualcuno vuole continuare strenuamente a mantenere posizioni di rendita in un’azienda che rischia di morire il 25 luglio 2014, data dell’assemblea dei soci.

Referendum? Pronti! Basta che arrivi davvero questa richiesta e non solo dalle dichiarazioni stampa”.

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