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ALITALIA/ Luciano: AirFrance chiede tagli? Scoperta dell’acqua calda

Comunicati Stampa

Comunicati Stampa / ALITALIA/ Luciano: AirFrance chiede tagli? Scoperta dell’acqua calda
Comunicati Stampa - ALITALIA/ Luciano: AirFrance chiede tagli? Scoperta dell’acqua calda

15 Ottobre 2013

“Sorprende fare il conto di quanti scopritori dell’acqua calda ci sono in giro. Che Air France abbia da tempo relegato ad un ruolo secondario nell’alleanza il partner Alitalia è un fatto arcinoto, com’è chiaro che finora ha reso Alitalia più debole”, con queste parole Giovanni Luciano, Segretario generale della FIT-CISL, interviene in merito al futuro dell’azienda.

“Una compagnia in un’alleanza può essere coprotagonista o ascaro – prosegue il sindacalista – Oggi qualcuno ‘scopre’ che Alitalia è condannata ad essere una compagnia domestica, esposta alla concorrenza delle low cost e senza prospettive sul lungo raggio.

A nulla sono valsi finora gli allarmi che il Sindacato ha lanciato e che sono stati fatti cadere sistematicamente nel vuoto dalla sordità  del Ministro dei Trasporti di turno.

Ora Air France si appresta a dare il colpo finale, ma è uno scontro tra ‘sistemi Paese’: la ‘pubblica’ Air France sta per uccidere la ‘privata’ Alitalia. Francia batte Italia 100.000 a 0.

Se Alitalia dovesse essere ridimensionata per come si può immaginare, si avrebbe un effetto domino micidiale, non solo sul polo Fiumicino-Alitalia ma sull’intero sistema del trasporto aereo nazionale, e ciò provocherebbe non meno di 100.000 potenziali posti di lavoro perduti o a forte rischio”.

“È il sistema Paese – precisa il Segretario generale – che deve complessivamente reagire a questo rischio sotto la regia del Governo, il quale deve essere più deciso nei confronti degli investitori istituzionali e privati che hanno il dovere di intervenire. Solo rafforzando il capitale che non è nelle mani di Air France, si può giocare una partita ad armi pari. Non si tratta di una questione di patriottismo, ma di interesse strategico italiano con riflessi diretti su turismo, economia e occupazione di chiara evidenza.

Conclude Luciano: “Serve una forte responsabilità  di tutte le parti in causa e che il Governo richiami a questa responsabilità  tutti gli stakeholders.
Per questo motivo noi non siamo tra quelli che in questa situazione, anziché fare corpo unico, introducono ulteriori agitazioni. Abbiamo già  un passato di migliaia di posti di lavoro persi o in ammortizzatore sociale e tutto ci serve tranne un ennesimo bagno di sangue.

Noi faremo la nostra parte, ma il Governo faccia sentire tutto il peso della rinnovata fiducia che il Parlamento gli ha concesso”.

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