18 Maggio 2020
“Non ci stanchiamo di ripetere che per il rilancio di Alitalia il tempo non è un fattore neutro. Il ritardo dell’avvio del percorso relazionale per definire i passaggi propedeutici alla partenza della Newco e le direttrici di fondo per la fase di rilancio comincia a diventare un fattore critico”. Così dichiara la FIT-CISL in merito alla fase di stallo che si è determinata dopo le anticipazioni contenute nella bozza del cosiddetto dl Rilancio.
“Mentre in Italia si prende tempo – prosegue la Federazione Cislina – le principali compagnie aeree europee pianificano il loro futuro e i loro Governi si preparano all’ingresso nel loro capitale. Invece noi cosa aspettiamo a dotare Alitalia di un management all’altezza e di un piano industriale degno di questo nome?
Delude invece constatare che, a un mese dall’annuncio della nazionalizzazione della compagnia di bandiera, ancora si discute di quanti aerei debba avere in dotazione, si trascura il segmento cargo e si abbandonano rotte strategiche come la Roma-New York, che qualcun altro più lungimirante occuperà al posto nostro”.
Concludono dalla FIT-CISL: “Il Governo destinando ad Alitalia una quantità di risorse economiche significative, per la prima volta agisce sulle cause e non sugli effetti perché è chiaro che il vettore aereo gioca un ruolo determinante nell’intero sistema di mobilità del nostro Paese, oltre che nel rilancio della nostra economia. In passato, come si è fatto in tanti altri settori del mondo del lavoro, si sono destinate somme finalizzate solo al finanziamento degli ammortizzatori sociali e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Occorre dare concrete risposte occupazionali agli 11mila lavoratori diretti che in questi tre anni di gestione commissariale hanno dimostrato il loro valore e anche l’indotto ne guadagnerà “.