11 Novembre 2014
Nella giornata di ieri 30 ottobre 2014 si è svolto l’ultimo dei tre incontri programmati con Ntv per verificare le ricadute del nuovo piano di impresa nell’ambito del modello di servizio e organizzazione del lavoro del Personale di bordo treno e stazioni.
Le controparti datoriali, utilizzando come supporto un documento composto da 35 schede, hanno illustrato la parte di Business Plan Ntv 2014-2018 relativa al «Posizionamento, modello di servizio e organizzazione bordo – stazione». Oltre ai richiami sul noto e drammatico contesto di riferimento economico (già noto per entità , seppur non stimabile per durata, dalla fine del 2007) è stato annunciato che dal prossimo anno ulteriori due vetture di prima classe saranno classificate “smart xl” per cui la nuova offerta commerciale prevederà una vettura club, una prima, tre smart xl e 6 smart. Per effetto di tale variazione e quindi della riduzione dei posti e dei servizi destinati alla clientela “premium” (es.welcome service), secondo Ntv, si determinerebbe un minor fabbisogno di personale fra i livelli professionali di Hostess/Steward. L’illustrazione del progetto di riorganizzazione è poi proseguita con la descrizione della «evoluzione della figura del TM» (n.d.r. train manager = capotreno) che, sempre secondo le previsioni aziendali dovrebbe subire una «riduzione delle competenze stimabile in 50%» in quanto a «regime» avrebbe solo il compito di: gestione del team di bordo, della sicurezza dei passeggeri, dei servizi di bordo, delle emergenze, perdendo le competenze connesse alla circolazione e sui veicoli che resterebbero «limitate al contesto operativo Ntv»; perdendo la gestione dei degradi dell’infrastruttura – in occasione dei quali dovrebbe collaborare con AdC (n.d.r. agente di condotta = macchinista); perdendo la predisposizione dei documenti di scorta. In estrema sintesi secondo il progetto aziendale la figura del capotreno «diventa più assimilabile a quella del capo cabina del modello aeronautico». Questa «evoluzione» del capotreno determinerebbe un minor fabbisogno di TM e TS (n.d.r. train specialist = tecnico commerciale).
La riorganizzazione avrebbe ricadute sul modello di gestione del personale di bordo attraverso una revisione della c.d. “micro-struttura organizzativa” che vedrebbe accorpamenti di unità organizzative con conseguente soppressione di posizioni di lavoro apicali.
Una cura dimagrante è stata prevista anche per le stazioni (casa italo) e sarebbe realizzabile attraverso una riduzione di attività e la chiusura di alcuni impianti «in posizioni lontane dagli atrii principali ed in stazioni con flussi di traffico non elevati, e spostamento delle attività di assistenza e vendita presso gli atrii principali di stazione (Mestre, Padova, Reggio Emilia, Salerno)».
I rappresentanti della delegazione datoriale hanno poi completato l’illustrazione sottolineando la necessità di ricorrere in maniera più diffusa agli istituti contrattuali a maggiore «tasso di fatica» e quantificando in 248 unità (che diventerebbero 260 unità nel caso di attuazione del “Piano B” che ipotizza una ritirata dell’azienda anche dalla linea per Venezia) le posizioni di lavoro potenzialmente in esubero. Evidentemente, ritenendo non ancora sufficiente le azioni ipotizzate, i rappresentanti di Ntv hanno anche manifestato aspettative in ordine a modifiche (ovviamente in peius per i lavoratori) dell’articolato contrattuale in uso.
Come FIT-CISL, unitamente alle altre O.S., riservandoci di esprimere una valutazione compiuta sull’ipotesi di riorganizzazione presentata dopo averne analizzato i singoli punti, “a caldo” abbiamo manifestato forti perplessità rispetto alle posizioni rappresentate dall’azienda che, di fatto, costituiscono una novità in quanto fino ad oggi Ntv ha sempre attribuito le proprie difficoltà economico-finanziarie al “sistema regolatorio” e non certo ad aspetti connessi con l’organizzazione del lavoro. Ricordiamo che la produzione, complessivamente intesa, rimane inalterata e che i modelli organizzativi attualmente in atto hanno poco più di due anni di vita, nel corso dei quali il contesto di riferimento (crisi economica) è rimasto inalterato. Inoltre, in rapporto alle altre azioni previste, quelle ipotizzate sul costo del lavoro appaiono eccessive e sbilanciate.
Premesso che sono state tirate in gioco “persone” e non “numeri”, prima di affrontare il tema “ammortizzatori sociali”, cosi come abbiamo fatto nei precedenti due incontri, abbiamo richiesto di approfondire tutti gli aspetti affrontati durante l’incontro del 30 ottobre 2014, a partire da quelli connessi con la regolamentazione della circolazione treni e con la normativa in materia di salute e sicurezza.
Oltre all’incontro sindacale che si è svolto il 31 ottobre 2014 a Roma e, contestualmente, in videoconferenza con i lavoratori del distretto di Napoli-Nola, a partire dalla prossima settimana sono previste ulteriori assemblee sindacali.
Gli interessati possono contattare le Segreterie Regionali FIT-CISL e le RSA FIT-CISL di riferimento per conoscere date e località delle prossime assemblee sindacali.
Mancando quindi i presupposti per l’avvio di un negoziato, anche questo incontro, come i precedenti, ha avuto un carattere interlocutorio.
Roma, 31 ottobre 2014
La Segreteria Nazionale
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