30 Settembre 2020
Nella giornata di ieri si è svolta, in modalità videoconferenza, la riunione della Commissione Tecnica Nazionale degli Equipaggi della FIT-CISL con la partecipazione dei delegati Rsu ed Attivisti in rappresentanza di tutte le regioni. Nel corso della riunione, è stato sottolineato il lavoro svolto dalla Segreteria Nazionale all’interno dei Comitati Nazionali anti-Covid, nati a seguito del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus”, firmato lo scorso 14 marzo e confermate dal protocollo firmato in sede Mit il 20 marzo 2020, e hanno dimostrato di essere efficaci per il contrasto alla diffusione del coronavirus. È quindi molto importante continuare sulla strada tracciata, individuando in maniera condivisa tutte le opportune misure per garantire la sicurezza di lavoratrici, lavoratori e utenti.
Nella delicata fase attuale, è auspicabile che le Società del Gruppo Fsi, in raccordo con la struttura della Direzione Sanità di Rfi, predispongano un piano volontario di somministrazione di test sierologici e preparino una campagna per il vaccino antinfluenzale per il personale ferroviario.
Nei numerosi interventi da parte dei delegati è emersa la necessità che si riprenda il confronto con Agens per definire quanto prima il rinnovo contrattuale, visto che quello vigente è scaduto a dicembre 2017. A tal proposito va ribadito che con il rinnovo contrattuale, l’obiettivo della nostra organizzazione è quello di migliorare sia gli aspetti normativi con una maggiore conciliazione degli aspetti vita-lavoro, che gli aspetti economici con la rivalutazione della parte accessoria specifica per gli equipaggi.
Nella Commissione Tecnica è emersa, altresì, la necessità che si arrivi al rinnovo delle RSU, anch’esse scadute a dicembre 2018, per adeguare la rappresentanza dei lavoratori alle modifiche intervenute nell’organizzazione delle società del Gruppo FSI. La discussione si è incentrata molto sul tema della sicurezza e, in riferimento all’incidente di Livraga, la Segreteria Nazionale ha fatto presente che l’inchiesta è ancora in corso e che sono state avanzate proposte, nel corso delle riunioni con Rfi, per migliorare le procedure in essere e che si è in attesa delle risposte da parte degli organismi preposti.
Nel corso della riunione della Commissione Tecnica, i delegati hanno messo in evidenza le varie problematiche presenti sia nella Dpr che nella Dplh tra cui la necessità di fare finalmente chiarezza rispetto alle tante circolari che regolano in maniera operativa il lavoro degli equipaggi e la cui interpretazione è spesso causa di conflittualità e di criticità coi gestori delle risorse. È fondamentale avere chiarezza sulla normativa, in modo che sia priva di buchi e di interpretazioni capziose a seconda delle esigenze aziendali.
Altra questione da definire con chiarezza e su cui vi sono tante interpretazioni distorte è quella relativa alle regole di utilizzo del personale in posizione di riserva, visti i tanti “usi ed abusi” che vengono fatti sia nelle prestazioni diurne che in quelle notturne. In merito a ciò, vanno definiti in maniera inequivocabile, in entrambe le Divisioni, sia i compiti del personale in posizione di riserva che la durata massima della stessa, unitamente alle regole di utilizzo in caso di partenza, specie in orario notturno.
E’, altresì, necessario, ridefinire sia i tempi medi che allo stato attuale sono inadeguati che i tempi accessori dei materiali, soprattutto quelli dei Pop e Rock. Anche relativamente al “parking” vanno chiariti i principi ed i tempi assegnati.
Va ripreso il tavolo di confronto sulla contabilizzazione delle ferie e di tutte le assenze in genere, visto che sull’argomento l’azienda si era impegnata a redigere una circolare, su cui non si è avuto più seguito.
Dai numerosi interventi è emerso, inoltre, che permangono ancora criticità in merito alla refezione nonostante gli impegni aziendali assunti con gli accordi di marzo e di novembre 2019. È stata, inoltre, stigmatizzata la consuetudine aziendale di mettere giornate “ordinarie e programmate” fuori turno, anche perché ciò rende complicato un qualsiasi reale confronto sulle quote assenti. Unitamente a ciò vi è la sistematica modifica di allacciamenti, anche concordati, che spesso sono in evidente contrasto con la normativa e che non viene neppure comunicata alle Rsu e alle strutture territoriali del Sindacato.
La Commissione Tecnica, in diversi interventi, ha espresso forte preoccupazione per le evidenti forzature normative contenute nella ripartizione, in particolare della Dplh, che fanno presagire l’intenzione da parte aziendale di rivedere il reticolo degli impianti. A questo proposito va detto che la nostra organizzazione è per il rafforzamento e per il potenziamento di dette strutture e non per la loro graduale chiusura, in quanto la presenza degli impianti è fondamentale per la qualità del lavoro degli equipaggi.
Va, invece, evidenziata la circostanza che vi è una sempre più marcata desertificazione dei “303” e delle sale operative e, spesso, le interpellanze fatte dall’azienda per coprire le posizioni non sortiscono l’effetto voluto anche per motivazioni di tipo economico.
A tal proposito la Commissione Tecnica ritiene non più rinviabile l’adeguamento della quota di salario di produttività per il personale con profilo Professional che, pur in presenza di funzioni omogenee, vede una disparità enorme nel trattamento economico con l’ormai obsoleta definizione di Professional “altri” e “uffici”. Questa disparità va sanata al più presto!
La Commissione Tecnica nazionale sarà riconvocata a valle dei confronti nazionali con la Dpr e con la Dplh per una valutazione dei risultati raggiunti.
Roma, 30.9.2020
La Segreteria Nazionale