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Bene il piano strategico della portualità  e della logistica, ma chiediamo risposte sulla questione del lavoro

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Documenti - Bene il piano strategico della portualità  e della logistica, ma chiediamo risposte sulla questione del lavoro

8 Luglio 2015

“Il documento presentato in Consiglio dei Ministri per la portualità  e la logistica è potenzialmente una grande chiave di volta per lo sviluppo e non ci appartengono diatribe campanilistiche, ma vogliamo capire per il lavoro nei porti cosa succederà “, così il Segretario generale Giovanni Luciano ha commentato l’approvazione in Cdm del Piano strategico nazionale della portualità  e della logistica.

Occorre una strategia di respiro nazionale che compia scelte precise in materia di pianificazione e di programmazione degli investimenti e, per questo, il governo centrale deve recuperare la sua funzione di indirizzo. Troppo spesso si è visto fare scelte di singoli porti uno contro l’altro; i soldi pubblici sono pochi e vanno indirizzati in progetti validi e sostenibili, quindi è bene riportare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il coordinamento e l’autorizzazione degli investimenti delle singole autority, in modo che rispondano a un disegno unitario nazionale.

Questo piano di sviluppo del settore va in questa direzione, concentrando i massimi sforzi in una nuova governance, semplificando e sburocratizzando diversi processi che rendono oggi i nostri scali poco attrattivi. Il ministro Delrio ha dichiarato che le inefficienze della logistica producono una perdita di 50 miliardi di euro l’anno, quindi l’obiettivo di questo piano è quello di recuperare parte di questi sprechi, mettendo a sistema l’intera filiera logistica partendo dai porti fino ai retroporti e interporti.

I punti ancora non chiari sono principalmente due e cioè: quali strumenti il governo utilizzerà  per tradurre in legge i vari provvedimenti previsti nel Piano e come vorranno gestire la questione lavoro. All’interno del documento non è molto chiaro in che termini vorranno intervenire sul lavoro a partire dai dipendenti delle attuali autorità  portuali che confluiranno nelle costituende autorità  di sistema portuale, fino al tentativo di destrutturare il contratto di lavoro di riferimento lasciando le preoccupazioni e diffidenze che una eventuale liberalizzazione potrebbe determinare.

Ugo Milone
Coordinatore nazionale FIT-CISL per la Portualità 

In allegato il testo approvato dal Cdm.

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