9 Febbraio 2015
“Condividiamo l’obiettivo di una riforma che rilanci i porti e la logistica. È già ottimo parlarne come argomenti connessi. Condividiamo invece parzialmente il metodo per l’esclusione del sindacato dal comitato degli esperti”, così Giovanni Luciano, Segretario generale della FIT-CISL, dichiara a margine dei lavori degli Stati Generali della Portualità e della Logistica.
“Nel merito non abbiamo molta materia per esprimerci compiutamente, vista la genericità del testo – prosegue Luciano – Pensiamo che la riforma non sia da confondere con la mera riduzione o trasformazione delle autorità portuali, ma deve essere qualcosa di più organico e deve puntare a una maggiore efficienza. Una sola annotazione: occorre ridurre il problema dei dragaggi, vista la stringente normativa ambientale che li riguarda. Occorre risolvere veramente il problema dei colli di bottiglia dei collegamenti ferroviari”.
Aggiunge il Segretario generale: “Quello che però ci preoccupa di più è il rischio di importazione nel porto del degrado sociale che si è prodotto ed è presente negli interporti e nei magazzini della logistica. In questo senso è il porto che deve andare verso l’interporto e non viceversa. Chiediamo di essere coinvolti nei gruppi di lavoro per dire la nostra in modo costruttivo e vogliamo essere vigili sui rischi di destrutturazione delle regole del lavoro nei porti italiani”.