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Porti, Milone: Il Governo impedisca alle Regioni di far naufragare la riforma

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Comunicati Stampa - Porti, Milone: Il Governo impedisca alle Regioni di far naufragare la riforma

4 Aprile 2016

“La riforma dei porti è l’ennesima vittima del titolo V della Costituzione e dell’ostruzionismo delle Regioni per interessi locali”, con queste parole Ugo Milone, Coordinatore nazionale della FIT-CISL per i porti, commenta gli ultimi sviluppi relativi alla riforma del settore.

“A fare le spese di questa situazione è l’intero Paese – prosegue Milone – che soccombe alla salvaguardia di qualche poltrona, in una logica di continuare a farsi gli affari propri, non nominando le persone giuste per offrire una vera risposta di cambiamento nel segno dei traffici, delle alleanze e del lavoro.

Che si sarebbero dovuti superare alcuni macigni durante il percorso nella conferenza Stato-Regioni per l’approvazione (anche se non vincolante) della riforma della governance dei Porti, lo si era intuito già  a dicembre, quando la Corte Costituzionale si era espressa a favore del ricorso della Regione Campania, dichiarando ‘costituzionalmente illegittimo’ l’art. 29 dello Sblocca Italia che non prevedeva il passaggio del Piano nazionale della Portualità  e della Logistica in Conferenza Stato-Regioni.

Apprendiamo ora che il Governo ha fatto dietrofront sugli accorpamenti, concedendo una moratoria di 36 mesi alle Regioni, durante i quali potranno chiedere che le Autority designate non vengano accorpate.

Le Autorità  portuali di Savona, Salerno e Messina, per bocca dei presidenti delle Regioni a cui appartengono, già  hanno fatto sapere di rifiutare nell’immediato l’accorpamento rispettivamente a Genova, Napoli e Gioia Tauro, alimentando il rischio che si uniscano altre Regioni, vanificando di fatto, l’idea di vedere una Italia che accolga le sfide del mercato in maniera sistemica”.

Osserva il Coordinatore nazionale: “È anche vero che le ‘regole’ di questa “autonomia” devono ancora essere scritte e che sarà  probabilmente un dpcm a stabilirle, ma è anche vero che ormai ogni qualvolta si tenta di riformare la Portualità  nascono problemi che ne rallentano il processo.

Ci auguriamo che il Governo riesca a gestire al meglio questa situazione di impasse e che, al termine delle consultazioni nelle Commissioni di Camera e Senato, si riesca a recuperare lo spirito che ha ispirato le 10 azioni del Piano strategico nazionale della Portualità  e della Logistica, il quale non deve diventare l’ennesima occasione perduta”.

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