16 Maggio 2011
Si è tenuto a Budapest, il 10 e 11 maggio, il primo modulo del progetto ETF “La leadership delle donne nei sindacati dei Trasporti: i sindacati europei preparano il cambiamento per un settore dei trasporti socialmente sostenibile”.
Il progetto finanziato dai fondi europei prevede il raggiungimento dell’ obiettivo attraverso quattro moduli, chiamati simbolicamente pilastri, di cui ognuno rappresenta una colonna portante per la costruzione dell’uguaglianza di genere nel nostro settore.
Il primo modulo ha focalizzato il tema della leadership delle donne: costruire fiducia ed empowerment.
Il secondo modulo verterà su: donne e contrattazione – equilibrio e conciliazione di tempi di lavoro e famiglia.
Il terzo avrà come tema il diritto a un lavoro dignitoso e parità salariale, e i diritti pensionistici.
Il quarto ed ultimo modulo riguarderà la comunicazione: formazione e consigli pratici.
A Budapest per il primo modulo sono stati chiamati a partecipare tutti i paesi del nord Europa, l’unica eccezione è costituita – precisa Rosanna Ruscito, Segretario Nazionale della FIT-CISL, che ha partecipato all’incontro – dalla presenza fortemente voluta del nostro sindacato. La docenza è stata affidata ad Agnieszka Ghinararu che ha approfondito il tema dell’integrazione delle sindacaliste, fornendo un pacchetto formativo specifico.
Le partecipanti erano tutte coinvolte a livelli dirigenziali o in procinto di diventarlo.
Nel sindacato sono impegnate molte donne talentuose e capaci in grado di aggregare grazie alla istintiva qualità di “ascolto e condivisione” delle donne ma che, a causa della poca conoscenza e fiducia che dimostrano nelle organizzazioni nel senso più ampio del termine, si relegano ad un ruolo più marginale limitando se stesse e privando al contempo il sindacato delle loro competenze e capacità .
Il processo di “democratizzazione dell’autorità “, sia individuale che di gruppo, può e deve realizzare obiettivi comuni al miglioramento della vita lavorativa. Un percorso che si raggiunge attraverso un più ampio utilizzo delle esperienze di quegli uomini e quelle donne che “fanno” il sindacato stesso.
Un empowerment non più delle sole donne, quindi, bensì del sindacato che si realizza attraverso strategie mirate alla partecipazione e condivisione degli obiettivi, a partire dalla contrattazione.
Nuove idee, esperienze, capacità , approcci lavorativi diversi, così come diverse sono le risposte alla crisi economica che i paesi e i sindacati hanno fornito durante questi anni. Un coacervo di utili informazioni che hanno dato ai partecipanti della “due giorni ungherese” la convinzione dell’esigenza di un sindacato europeo più democratico, maggiormente aperto ai lavoratori e alle lavoratrici, e soprattutto più preparato a coinvolgere le sindacaliste nei processi decisionali, nella contrattazione e nel completo rispetto delle differenze.
Forte si è sentita la esigenza di un ambiente che permetta “il rilascio e lo scambio” naturale delle esperienze reciproche che sono necessarie al lavoro degli uomini e delle donne dei trasporti. Da realizzarsi se necessario anche con l’introduzione di un codice comportamentale sindacale, per creare un unicum più funzionale per le lavoratrici e i lavoratori, che sappia diffondere nella società dei trasporti i principi di equità e giustizia.