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CCNL Mobilità . Le ragioni del rinvio dello sciopero del Tpl

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Documenti - CCNL Mobilità . Le ragioni del rinvio dello sciopero del Tpl

5 Febbraio 2013

Dopo l’incontro con il Governo dell’1 febbraio, le Segreterie Nazionali Filt-Cgil, FIT-CISL, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Faisa-Cisal hanno deciso di spostare dall’8 febbraio al 22 marzo prossimo lo sciopero nazionale di 24 ore degli autoferrotranvieri-internavigatori.

Questa decisione, collocata in una delicatissima fase politica del Paese, è stata assunta a seguito del protrarsi, oltre il limite previsto del 31 gennaio, della definizione tra i Ministeri competenti (Economia e Trasporti) e con le Regioni del DPCM che deve dettare i criteri di ripartizione delle risorse destinate al trasporto locale, sulla base del nuovo sistema di finanziamento introdotto per il periodo 2013-2015 dall’ultima Legge di Stabilità .

Un nuovo appuntamento sul tema in sede di Conferenza Unificata (Governo, Regioni, Province, Comuni) è stato calendarizzato per il prossimo 7 febbraio e si tratta, con tutta evidenza, di un passaggio fondamentale per la prospettiva del settore, nell’ambito della quale, inevitabilmente, si colloca anche la vertenza contrattuale.

Dopo un triennio trascorso in una crescente incertezza sulla quantità  delle risorse finanziarie destinate al settore, la Legge di Stabilità  2013, pur non delineando tuttora quel percorso di riassetto e di sviluppo che sarebbe necessario, né le indispensabili risorse, offre almeno un quadro di riferimento finanziario con orizzonte triennale e, attraverso il DPCM in corso di definizione, condizioni per una maggiore regolarità  dei flussi.

D’altra parte, dopo oltre 4 anni di richieste sindacali cadute nel vuoto, il confronto attivato con il Governo l’8 novembre ha finalmente consentito di riunire intorno allo stesso tavolo, coordinato dal Ministero del Lavoro, tutti gli attori istituzionali e sociali (Ministero di Infrastrutture e Trasporti, Ministero dell’Economia, Conferenza delle Regioni, Organizzazioni Sindacali, associazioni datoriali), rendendo possibile una discussione nell’ambito della quale la vertenza contrattuale è tornata ad essere elemento stesso della prospettiva da costruire per il settore.

Se, come auspichiamo, i temi delle risorse e della regolazione del trasporto locale, ai quali anche il Sindacato sta tentando di contribuire, conseguiranno nella Conferenza Unificata del 7 febbraio un primo punto di attestamento e stabilizzazione, il proseguimento del confronto in sede governativa, di cui sono già  ipotizzate alcune date, si dovrà  caratterizzare, d’ora in poi, con un’accelerazione ed una intensificazione del negoziato contrattuale, con l’obiettivo di delineare finalmente, già  prima dello sciopero nazionale del 22 marzo, le soluzioni utili al rinnovo del CCNL Trasporto Pubblico Locale nell’ambito del nuovo CCNL della Mobilità .

Malgrado alcune “solenni” dichiarazioni di disponibilità  delle controparti, fatte ancora, anche in occasione dell’ultimo incontro con il Governo la sera dell’1 febbraio, Asstra e Anav hanno di fatto in queste settimane: impedito che il negoziato contrattuale decollasse; imposto alla trattativa un andamento ancora troppo lento e defatigante; frapposto, su ognuno dei temi esaminati, ipotesi di soluzione capziose e, spesso, provocatorie; impedito che il negoziato si sviluppasse sugli argomenti di merito fondamentali, tra i quali la collocazione stessa della trattativa contrattuale di categoria nell’ambito del nuovo CCNL.

Un atteggiamento di assoluto e irresponsabile immobilismo che in più occasioni, anche in queste riunioni in sede governativa, è tornato a manifestarsi, confermando su chi davvero grava, pur in presenza dei pesanti tagli al settore, la responsabilità  di una vertenza contrattuale che deve, invece, finalmente dare risposte concrete di tutela del lavoro e di prospettiva per il trasporto locale.

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