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Scioperi Atac. Luciano: Non servono banalizzazioni da bar, serve confronto istituzionale. Alesse e Delrio dialoghino con noi

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Documenti - Scioperi Atac. Luciano: Non servono banalizzazioni da bar, serve confronto istituzionale. Alesse e Delrio dialoghino con noi

23 Aprile 2016

“Ancora una volta lo sciopero romano di sigle molto minoritarie ha prodotto grandi danni. Minimo sforzo, massima resa”, con queste parole Giovanni Luciano commenta l’ultimo sciopero dei lavoratori dell’Atac e le dichiarazioni del presidente della Commissione di garanzia Roberto Alesse.
Prosegue Luciano: “Metropolitane chiuse prima, a prescindere da quanti lavoratori veramente avrebbero scioperato. Cittadini e opinione pubblica inferociti, anche perché nella stessa data ci sono stati tanti malati in più della media. Coincidenze. Però vi dico che c’è stato un altro soggetto danneggiato in modo pesante, ogni volta di più: il diritto di sciopero. Lo dico da segretario generale di una delle sigle numericamente, e non solo, più importanti nei trasporti e nel trasporto pubblico locale in particolare. Sono uno della triplice, aggettivo usato spesso per disprezzare, che non si spiega perché in antagonismo alla triplice si oppongono una serie infinita di altre sigle e siglette. Nei trasporti potremmo dire che oltre alla triplice c’è la “centuplice”, tanti che sono che non si riesce più a contarli. Quanti iscritti abbiano poco importa. Certo, la Costituzione lo permette, vivaddio, è un diritto. Ci mancherebbe, ma non credo che sia un diritto costituzionale che la minoranza prevalga sulla maggioranza solo perché, tecnicamente, basta dire “sciopero” e aziende tecnologicamente arretrate blocchino tutto e tutti. Cosi non si difendono i lavoratori ma si rischia di togliere il diritto di sciopero a tutti. L’accordo del luglio scorso è stato avvalorato dalla maggioranza assoluta dei delegati Rsu appena eletti, quindi pienamente legittimo. Ed è stato un accordo che ha tolto ogni alibi all’azienda e alla politica romana. Atac apra tavoli di verifica se serve. Se si dovesse “far ammalare” oggi la gente per aumentare il disservizio sarebbe un’azione dissennata e dannosa per i lavoratori stessi”
“A questo punto il Presidente Alesse e il Ministro Delrio – afferma il Segretario generale – non si azzardino a utilizzare questa scusa per inasprire ulteriormente la legge sullo sciopero. Primo perché i malati non c’entrano nulla con la legge, secondo perché questo Sindacato è stato, con altri, protagonista attivo dell’accordo sul Giubileo, come già  a Milano per Expo, ed è quello che attende ancor oggi una risposta dal Governo sulla nostra proposta di collegamento tra diritto di sciopero ed effettiva rappresentanza e rappresentatività . In Atac abbiamo più iscritti e più Rsu di tutti e non accettiamo di essere sbeffeggiati da strumentalizzatori interessati e da istituzioni che si sono fermate da mesi davanti a beghe burocratiche tra ministeri. Manderemo una richiesta di incontro al Mit e alla Commissione di Garanzia affinché si apra un confronto su questa tematica. Non riteniamo accettabili che comportamenti di altri alla fine ledano il diritto a tutti i lavoratori dei trasporti del Paese. Così come sarebbe ora che il Comune di Roma la smetta di cambiare amministratori e dirigenti per beghe politiche, come ha fatto negli ultimi dieci anni. Se si vuole dare un servizio di trasporto pubblico decente le aziende pubbliche pensino al benessere di chi ci lavora, con diritti e doveri, e le gestiscano come aziende, non come pascolo’¦”.

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