25 Gennaio 2019
Lo scorso 22 gennaio, la Commissione Europea Trasporti (TRAN) ha esaminato e votato la proposta di modifica del regolamento europeo 1073/09.
Come noto, da tempo siamo fortemente impegnati, su diversi fronti, sia in collaborazione con l’ETF, sia in campo nazionale, per cercare di evitare l’introduzione di meccanismi di penalizzazione per l’occupazione, per le condizioni di lavoro degli autisti e il diritto alla mobilità .
Ricordiamo, solo alcune delle azioni recenti di una strategia sindacale che è iniziata lo scorso anno:
– l’impegno all’interno del Comitato TPL dell’ETF e nei vari organismi dello stesso sindacato dei trasporti europeo;
– la sottoscrizione dell’avviso comune con Asstra, Anav e Agens (Rif. ns circolare 29/18);
– il lavoro di lobby con gli eurodeputati Italiani che sono all’interno della Commissione TRAN;
– la richiesta di incontro al Ministro dei Trasporti Italiano;
– l’azione di sciopero, che peraltro ha portato ad un grande tasso di adesione tra i lavoratori.
Le proposte di modifica al regolamento sono state votate favorevolmente dalla Commissione, unitamente a 21 corposi emendamenti, che apportano una maggiore garanzia per il servizio di trasporto pubblico e con autobus da noleggio nel nostro Paese.
Da un primo esame degli emendamenti in questione, si evidenzia l’istituzione di un Organismo nazionale di regolamentazione del mercato, con competenze di monitoraggio della concorrenza e di tipo autorizzatorio per la gestione del servizio del mercato. Le autorizzazioni all’esercizio del servizio, dovranno essere rilasciate di concerto con gli Stati membri interessati dal servizio di imbarco/sbarco dei passeggeri sul proprio territorio.
Le autorizzazioni rilasciate, sia su distanze inferiori ai 100 km che superiori, non potranno incidere negativamente sull’equilibrio economico dei Contratti di Servizio di trasporto pubblico esistenti là dove coincidenti sul quel bacino. Quelle incidenti solo sul territorio nazionale, potranno essere concesse su una distanza inferiore ai 100 km, con l’esclusione della possibilità di alzare tale limite fino a 120 km.
A questo si aggiunge la possibilità dello Stato membro di revocare l’autorizzazione, o non concederla, se la stessa non rispecchia i parametri citati.
Infine, le operazioni di cabotaggio dovranno essere garantite attraverso l’istituzione di un modulo di viaggio, che dovrà contenere il luogo e la data di partenza e destinazione del servizio effettuato nel Paese.
L’iter di approvazione ora prevede la sottoposizione del parere Commissione TRAN al voto del Parlamento europeo nel prossimo mese di febbraio ed avrà ad oggetto anche la revisione del reg. 561/06 sui tempi di guida e di riposo, per il quale ricordiamo, nella votazione della stessa Commissione in data 10 gennaio 2019, erano state rigettate le proposte di modifica sull’allungamento del periodo di riposo settimanale e sulla flessibilità dell’orario di guida. Il tutto rientra nel cosiddetto mobility package, per il quale, a parte le norme citate, si auspica un accordo tra i Gruppi Parlamentari Europei al fine di non rimandare alla prossima legislatura le decisioni su una mole di lavoro prodotta nel corso di questi anni, che ovviamente contiene al suo interno norme anche positive sia per il nostro settore, che per il settore del trasporto merci su strada.
Come si evince, la situazione rimane incerta e complessa, per questa ragione manterremo alta la nostra attenzione al fine di poter, se necessario, mettere in campo azioni sindacali atte a tutelare nel nostro settore, le condizioni di lavoro, occupazionali e di mercato nel nostro Paese.
In allegato il comunicato unitario, da divulgare nei luoghi di lavoro, anche e soprattutto in ragione degli esiti positivi dell’azione di sciopero che ha coinvolto tanti lavoratori e lavoratrici.