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Il Congresso: I giovani nella Fit

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21 Maggio 2013

Francesca Di Felice, Responsabile del Coordinamento nazionale donne Fit, che ha coordinato il progetto giovani insieme a Rosanna Ruscito Segretaria nazionale, ha presentato i risultati dell’indagine conoscitiva. L’intervento è stato preceduto da un video in cui sono state raccolte le immagini delle assemblee regionali e la sintesi del progetto stesso. Molti i volti, più o meno noti, che hanno testimoniato la voglia di essere parte della Federazione e protagonisti di un nuovo futuro tutto da costruire. Inoltre, al termine della presentazione, è stato consegnato agli atti del Congresso il documento di proposta sulle politiche Fit per i giovani., recepito dal Documento finale del Congresso. In allegato presentazione completa dell’indagine conoscitiva e il documento di proposta.

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IL CONGRESSO DEI GIOVANI

Lavoro, futuro, giovani, queste le parole chiave su cui si è concentrato e che si sono susseguitesi nel dibattito del X Congresso nazionale della Fit . Parole che si riempiono di sostanza nell’impegno delle Segreterie nazionale e regionali e dei numerosi giovani occupati, e non, che hanno preso parte al progetto nazionale “I giovani nella Fit”.

Ma quale lavoro e quale futuro sono le domande che saltano immediatamente all’occhio.

Dai recenti dati Istat il nostro Paese ha raggiunto un nuovo record. Quello della disoccupazione giovanile, arrivata al 38,4%. Un dato in cui le più penalizzate sono ancora una volta le donne. A marzo a perdere il lavoro, senza distinzione di sesso, sono stati in totale 51mila, ma sono soprattutto le donne a rimanere in casa: 70 mila in più rispetto a febbraio, mentre gli uomini occupati crescono di 19mila unità . Una vera emergenza, come è stata definita dal presidente della Repubblica, a cui è necessario porre un freno attraverso riforme di sistema in grado di contrastare la recessione e per tornare a crescere in modo stabile. Soprattutto se si pensa che, secondo autorevoli economisti, favorendo l’occupazione giovanile e femminile il Pil crescerebbe di diversi punti percentuali.

La frattura funzionale, sempre più profonda, tra scuola e lavoro e la riforma previdenziale e del mercato del lavoro non hanno certo favorito soluzioni occupazionali. A questo si aggiunga il profondo stato di abbandono e di individualismo da parte di una società  sempre più sorda alle esigenze delle nuove generazioni.

Sulle basi di queste premesse cosa può fare la Fit quali sono le politiche da attuare.

“Sui giovani in modo particolare, al di là  degli slogan, la Fit ha messo in campo tutto il suo impegno attraverso il progetto nazionale “I giovani nella Fit” di cui siete stati testimoni diretti ” queste sono state le parole usate da Francesca Di Felice, Responsabile del Coordinamento nazionale donne Fit, che ha coordinato il progetto giovani insieme a Rosanna Ruscito Segretaria nazionale, nell’intervento programmato del 9 maggio in cui sono stati presentati i risultati dell’esperienza progettuale. L’intervento è stato preceduto da un video in cui sono state raccolte le immagini delle assemblee regionali e la sintesi del progetto stesso. Molti i volti, più o meno noti, che hanno testimoniato la voglia di essere parte della Federazione e protagonisti di un nuovo futuro tutto da costruire.

Negli ultimi 30 anni il settore dei trasporti ha conosciuto un profondo mutamento. I nuovi modelli di produzione si caratterizzano per la presenza di cicli produttivi sempre più frammentati e da un alto livello di differenziazione e specializzazione. Il mercato del lavoro è sempre più caratterizzato da flessibilità  e processi di liberalizzazione. La flessibilità  si traduce in perdita e assenza di tutele e la liberalizzazione equivale spesso a mancanza di regole certe, chiare e definite. Alla luce di tali trasformazioni del mercato del lavoro che coinvolgono, in modo particolare le giovani generazioni, la Fit ha sentito l’esigenza di individuare nuove frontiere di rappresentanza e partecipazione per determinare un’estensione ed un rafforzamento della proposta associativa sindacale, mediante azioni concrete, volte ad intercettare i bisogni e le speranze dei giovani nell’ambito lavorativo e sindacale.

Il progetto si è posto come obiettivi l’adozione di una politica di sostegno e di sviluppo mirate ad una maggiore tutela dei giovani lavoratori, al rafforzamento dei servizi dedicati ai precari e ai lavoratori in ingresso, alla creazione di un servizio di orientamento al lavoro nei trasporti.

Un’azione mirata al rafforzamento delle nuove generazioni volta a preparare e a favorire il rinnovamento dei quadri con l’accesso delle giovani leve ai ruoli di responsabilità , all’elaborazione di sinergie e proposte politiche, per rispondere e sensibilizzare i giovani al ruolo del sindacato, favorendo e stimolando la nascita di gruppi giovani in grado di coordinare e rappresentare le esigenze di amici e colleghi.

IL PROGETTO NAZIONALE: IGIOVANI NELLA FIT

E così nel 2011 la Segreteria nazionale ha dato mandato ad un gruppo di giovani- il gruppo progettuale- di costruire un progetto con lo scopo di avvicinare i giovani al sindacato e il sindacato ai giovani.

Il progetto che nasce quindi dai giovani per i giovani, si è articolato in un percorso partecipato di assemblee regionali in cui oltre 500 giovani, lavoratori e non, hanno potuto confrontarsi in modo diretto con le Segreterie regionali e nazionale contribuendo, attraverso la compilazione di questionari anonimi, al documento sulle politiche Fit per i giovani che è stato consegnato agli atti e recepito dal documento finale del Congresso.

Inoltre, il progetto ha realizzato degli obiettivi ulteriori: nascita dei gruppi giovani regionali, costruzione di una banca dati dei giovani occupati e non, la realizzazione dell’indagine conoscitiva relativa alle esigenze dei giovani, costruzione di una rete dei giovani supportata dallo spazio sul sito della Fit e dall’account Face Book “giovani Fit”. Ma uno degli obiettivi più visibili raggiunti è l’aver contribuito alla promozione della partecipazione ai percorsi congressuali e alla vita della Federazione dei giovani come dimostrato dalle presenze nella platea del Congresso.

I RISULTATI DELL’INDAGINE CONOSCITIVA

La Responsabile del progetto ha dato lettura e commentato i risultati dell’indagine conoscitiva di cui ha presentato una versione ridotta rimandando la versione completa alla pubblicazione sul sito nella pagina dedicata ai giovani.

L’approccio dell’indagine è stata di tipo quantitativo con questionari autocompilati da “Giovani iscritti alla FIT” , quindi occupati, e “Giovani che si affacciano al mondo del lavoro”, non occupati.

Il campione totale è stato di 497 Giovani intervistati in tutta Italia: 408 Giovani occupati; 89 Giovani non occupati. La realizzazione delle interviste è avvenuta utilizzando un questionari semistrutturati e differenziati per occupati e non (con domande aperte e chiuse), predisposti dal gruppo progettuale.

Per quanto riguarda gli occupati, i giovani che hanno partecipato hanno un’età  media di 32 anni, per il 76% da maschi, e con un livello scolare medio alto, come i non occupati per i quali però si abbassa l’età  media a 20 anni e in cui la percentuale delle donne aumenta al 42%.

Diverse le domande sottoposte all’attenzione dei partecipanti: perché ti sei iscritto/a al sindacato, ti iscriveresti; il sindacato tutela e rappresenta più gli anziani rispetto ai giovani; tutela maggiormente i lavoratori stabili rispetto ai precari; cosa deve fare il sindacato per rappresentare al meglio i giovani dal punto di vista organizzativo e contrattuale; cosa deve fare il sindacato per favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro; quale comunicazione deve adottare per essere più vicino e per avvicinare i giovani.

DOCUMENTO DI PROPOSTA SULLE POLITICHE FIT PER I GIOVANI

Al termine della presentazione dei dati, Giulio Trapanese, in rappresentanza del gruppo progettuale, ha dato lettura del documento di proposta elaborato dal gruppo stesso, sulla base dei risultati dell’indagine e delle sintesi dei dibattiti delle assemblee regionali.

Le azioni concrete da promuovere e realizzare si fondano su quattro aree di intervento.

ORGANIZZAZIONE: Cosa deve fare la Fit per rappresentare in ambito organizzativo i giovani lavoratori;

Dal punto di vista organizzativo il primo intervento che si propone è quello di individuare un ruolo definito dei giovani nella vita della Federazione. Si evidenzia l’esigenza di dare spazio ai giovani nel sindacato e renderli protagonisti nei luoghi di lavoro e nella società , portando avanti le idee e condividendo i valori della nostra Organizzazione. Realizzare un mondo del lavoro più vicino ai bisogni dei giovani lavoratori, promuovendo progetti formativi e non solo, di partecipazione e confronto, affiancando l’attività  della Segreteria nazionale con proposte, elaborazioni, studi e iniziative mirate al coinvolgimento dei nuovi occupati, collaborando con la Confederazione e con le Organizzazioni sindacali europee dei giovani e dei trasporti.

Altro aspetto su cui focalizzare l’attenzione è la formazione sindacale. Si ritiene indispensabile continuare a sostenere la formazione come elemento di impegno determinante e fondamentale della Federazione ad ogni livello ed in ogni ambito. Si propone di prevedere specifici percorsi di formazione continua volti a sostenere i giovani Rsu, Rsa e Rls.

COMUNICAZIONE: Come deve comunicare la Fit per raggiungere e ascoltare i giovani.

Sul piano comunicativo si evidenzia la necessità  di un movimento di rivoluzione comunicativa che trova le sue premesse nello snellimento della burocrazia linguistica e nella semplificazione della comunicazione.

Tutto questo deve realizzarsi attraverso l’utilizzo integrato di sms, e-mail, social network, del sito web costantemente aggiornamento, dei web tg, di forum aperti a consigli e proposte.

Allo stesso tempo è sempre più richiesto un canale prioritario di ascolto dei giovani incrementando il contatto diretto nelle sedi sindacali e nei luoghi di lavoro: essere più presente, sul posto di lavoro, magari con periodicità , anche tramite i dirigenti delle Segreterie ad ogni livello; promuovere e aumentare le occasioni di incontro e confronto tra i giovani nelle sedi di lavoro specifiche; agevolare momenti di socializzazione, aggregazione giovanile e di partecipazione dei giovani nelle attività  e nella vita del sindacato.

CONTRATTAZIONE: Cosa deve fare la Fit per rappresentare in ambito contrattuale i giovani lavoratori.

Dal punto di vista contrattuale diversi sono gli aspetti che si riscontrano. Tra tutti si distingue la priorità  al riconoscimento e alla promozione della meritocrazia in ogni ambito. Per meritocrazia deve intendersi il riconoscimento delle capacità  richieste indipendentemente dall’età  di ingresso nel mondo del lavoro, notevolmente spostatasi in avanti, dall’appartenenza, intesa in senso ampio, relativamente all’ etnia, alla fede politica, all’essere uomo o donna, giovane o meno giovane. Giusto metodo di misurazione per l’accesso al lavoro e per la prosecuzione di carriera.

Su tale premessa si articolano una serie di interventi così di seguito riportati:

Conservare e tutelare il lavoro cercando, ove possibile, di garantire i diritti acquisiti sulla base del giusto equilibrio tra flessibilità  e tutele. Dove la prima non deve tradursi in precarietà  e prevaricazione, e le seconde non devono essere troppo rigide allo scopo di favorire e incentivare l’occupazione giovanile;

Ridurre il divario salariale e normativo tra giovani lavoratori e non;

Incoraggiare e promuovere percorsi di formazione continua e professionale per i lavoratori;

Promuovere iniziative volte a migliorare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dando attuazione e realizzazione concreta ai principi dell'”Avviso Comune” interconfederale del 2011 in tema di conciliazione del tempo vita e lavoro;

Sostenere ed introdurre forme di welfare integrativo, anche attraverso l’uso della bilateralità , volti a facilitare l’assistenza familiare, il micro credito, l’assistenza sanitaria e assicurativa, sollecitando la responsabilità  sociale delle imprese;

Promuovere misure volte a sostenere i lavoratori che svolgono lavori atipici e/o precari: collaboratori a progetto, occasionali, autonomi con partita IVA, lavoratori a somministrazione/internali. Tipologie queste di rapporto di lavoro e contratti in aumento anche nel settore dei trasporti per le quali è sempre più necessario rappresentare ed offrire informazioni, servizi e consulenze in vari ambiti, tra cui fisco, previdenza, assistenza tecnico-legale, normativa. Estendere, dove possibile, le tutele previste per i lavoratori tipici;

Garantire e vigilare sulla corretta applicazione della normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro nell’ottica del miglioramento della qualità  del lavoro;

Migliorare il futuro previdenziale dei giovani sostenendo ad ogni livello l’obbligatorietà  della previdenza integrativa.

POLITICHE DEL LAVORO: Cosa deve fare la Fit per i giovani alle porte del mondo del lavoro.

Molte delle proposte per i giovani non occupati coincidono con quelle per gli occupati: dalla definizione del ruolo dei giovani nel sindacato, al miglioramento della rappresentanza delle esigenze dei giovani, dal sostenere la meritocrazia come strumento di misurazione del valore, alla necessità  di usare sistemi di comunicazione moderni e attenti all’ascolto dei giovani lavoratori e non.

Due sono le proposte specifiche. La promozione di progetti specifici volti a ridurre il gap esistente tra scuola e mercato del lavoro dei trasporti, anche attraverso la costituzione di un vero portale lavoro. Una rete che, partendo dalla banca dati dei giovani costruita con il progetto Fit nazionale e attraverso le varie iniziative formative sostenute dalla Federazione, raccolga e divulghi opportunità  lavorative, formative e corsi di specializzazione.

Costruire un vero patto generazionale fra lavoratori nell’ambito del quale sperimentare forme di accompagnamento alla pensione dei lavoratori più anziani, attraverso l’utilizzo del part time e la contestuale assunzione di giovani lavoratori con contratto di lavoro a tempo indeterminato, compreso quello di apprendistato.

CONCLUSIONI

“I giovani vogliono essere attivi e presenti nella Federazione, per loro non è più sufficiente essere dei semplici iscritti. Essi credono nei valori umani che guidano le scelte di un sindacato attento ai bisogni e alle aspettative di chi vede il proprio futuro pieno di incertezze. Questi giovani credono ancora che il sindacato sia lo strumento fondamentale per combattere l’isolamento, il disagio, l’arbitrio, l’arrivismo e vogliono esserne parte attiva e integrante” . Queste le parole con le quali il giovane rappresentate del gruppo progettuale ha concluso la lettura del documento consegnato agli atti congressuali e recepito dal documento finale.

GIOVANI NON SOLO PROGETTO NAZIONALE

Al termine della presentazione del progetto nazionale, si sono susseguiti numerosi interventi dei giovani e delle giovani presenti in sala. Ognuno ha voluto dare a suo modo il proprio contributo al Congresso.

Di grande effetto è stato il flash mob dei giovani della toscana, che ha richiamato l’attenzione sulle esigenze e le proposte risultanti dal progetto nazionale “I Giovani nella Fit”, e che ha coinvolto tutti i presenti in sala in un’unica voce, al di là  delle provenienze regionali: Stefania, Emanuela, Roberto, Francesco, Gianluca, Maura, Filippo, Emanuele, Laura, Simone Christian, Claudio e molti altri senza dimenticare nessuno, che si sono impegnati e che vogliono essere sempre più presenti nella vita della Federazione.

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