8 Aprile 2015
Christian Tschigg
“Il giovane cammina più veloce dell’anziano, ma l’anziano conosce la strada”. Quest’ultimo viaggio a Bruxelles mi riporta in mente proprio questo proverbio africano.
Parto dal principio. Due giorni piovosi, quelli a Bruxelles, il 26 e 27 marzo, nel quale si è riunita la ETF Youth Committe; una commissione di 13 giovani ragazzi e ragazze, sotto i 35 anni, provenienti dai vari paesi europei e creata dal congresso del 2013. Essa è costituita da 10 rappresentati delle maggiori aree contrattuali dei trasporti, una responsabile donne e 2 presidenti di commissione, uno di sesso maschile ed una di sesso femminile.
I meeting sono previsti due volte l’anno e la commissione si occupa di portare avanti quattro importanti argomenti, come definito del programma del mandato 2013-2017: 1) salvaguardare i giovani lavoratori fornendo sufficienti strumenti per assicurare condizioni di lavoro adeguate, nel mondo dei trasporti, e opportuna protezione sociale, limitando quindi l’impatto che la crisi europea sta avendo sulle giovani generazioni; 2) promuovere l’identità di genere in un mondo lavorativo dominato quasi esclusivamente dal sesso maschile, sviluppando strategie per migliorare l’equilibrio tra i generi e attrarre giovani lavoratrici sia nell’ambito dei trasporti che nel sindacato; 3) sensibilizzare i giovani (e non solo) sull’impatto che i trasporti hanno sull’ambiente, creando sinergie a diversi livelli per contrastare il cambiamento climatico e assicurare una transizione sociale verso un sistema più sostenibile ed eco-compatibile; 4) creare una campagna per migliorare la percezione dei giovani nei confronti sia del sindacato che del settore trasporti, con l’obiettivo di attrarre più giovani…