Martedì 23 Aprile 2024 - 14:05

Conferenza finale del progetto europeo per il successo del dialogo sociale nell’Air Traffic Management

Documenti

Documenti / Conferenza finale del progetto europeo per il successo del dialogo sociale nell’Air Traffic Management
Documenti - Conferenza finale del progetto europeo per il successo del dialogo sociale nell’Air Traffic Management

23 Settembre 2016

Gli scorsi 8 e 9 Settembre ETF[1], in collaborazione con i partners sociali CANSO Europe[2] e ATCEUC[3],, ha organizzato la conferenza conclusiva del progetto finanziato dalla Commissione Europea per il rafforzamento del Dialogo Sociale europeo per il controllo del traffico aereo. Tale progetto ha avuto la durata di 1 anno e ha sviluppato alcuni temi fondamentali volti a migliorare il dialogo sociale, ad agevolare l’applicazione dei principi di just culture, a facilitare l’implementazione di nuove tecnologie e a definire specifici requisiti per le funzioni ritenute safety-critical nell’ambito dei servizi di controllo del traffico aereo. La Conferenza di Bratislava ha ottenuto un enorme successo sia in termini di presenze che di risultati acquisiti come confermato dalle parole di soddisfazione espresse dai rappresentanti della Commissione intervenuti nella capitale slovacca.

I 3 partner sociali hanno redatto e pubblicato un toolbox (letteralmente cassetta degli attrezzi) per identificare idonee procedure e strumenti per migliorare il dialogo sociale. Si tratta quindi di una raccolta di prassi efficaci e consolidate da poter utilizzare sia per dirimere controversie “locali” che per identificare dei requisiti normativi. Il principio ispiratore è che entrambe le parti devono credere e supportare il concetto che si va a condividere e che impegna i datori di lavoro a coinvolgere prontamente i rappresentanti dei lavoratori nel processo decisionale dell’organizzazione. E’ poi necessario definire il livello di risoluzione delle controversie, intervenendo localmente o centralmente a seconda di dove il disaccordo abbia avuto origine. Nel documento di accordo è ovviamente fondamentale inserire alcuni principi che rendano efficace tale dialogo tra i quali spiccano concetti quali la rappresentatività  ed il suo riconoscimento; l’identificazione di valori cruciali quali il rispetto, l’onestà , la fiducia, la franchezza e la leadership; la condivisione di informazioni; l’efficacia di processi di consultazione e di negoziazione e la tutela e le agevolazioni per le organizzazioni sindacali. Nonostante ciò, può talvolta accadere di non raggiungere un accordo. Le best practices riportate nella pubblicazione suggeriscono, per la risoluzione di tali dispute, il ricorso a commissioni interne o ad una mediazione esterna.

Per un efficace funzionamento delle commissioni interne per la risoluzione delle dispute è fondamentale fissare procedure chiare e condivise definendo i ruoli svolti da ciascuna parte sociale affrontando tali momenti di dissidio con rispetto e fiducia reciproci. La composizione di tali commissioni deve prevedere il coinvolgimento di rappresentanti di entrambe le parti sociali, la definizione degli argomenti che possono essere discussi, chiarire gli obiettivi per risparmiare tempo e risorse, le tempistiche ed infine un protocollo per la produzione dei documenti rilasciati. Il ricorso ad una mediazione esterna avviene quando i datori di lavoro ed i rappresentanti dei lavoratori non sono in grado di risolvere un conflitto. Una visione indipendente ed imparziale che non indebolisca le opinioni delle singole parti può ricondurre il dialogo verso posizioni di equilibrio aiutando a risolvere la situazione. Tale intervento esterno è normalmente condotto da esperti facilitatori capaci di fornire idonei strumenti di mediazione.

Le linee guida e gli strumenti contenuti in questo documento che è stato presentato ufficialmente a Bratislava, rappresentano un ausilio per tutti i membri e gli affiliati dei 3 social partners europei, consigliandone una proficua applicazione all’interno delle relative organizzazioni e società  allo scopo di dirimere ogni controversia sociale.

Interessante la presentazione della bozza di un altro toolbox, relativo stavolta ai principi di just culture,[1] volto a rendere effettivi ed efficaci tutti gli strumenti legislativi, tecnologici e di collaborazione introdotti dal regolamento Europeo 376/2014 inteso a migliorare la sicurezza dell’aviazione civile nell’Unione, garantendo che le infor­mazioni in materia di sicurezza relative all’aviazione civile siano segnalate, raccolte, registrate, protette, scambiate, diffuse e analizzate. Scopo di tale toolbox sarà  quello di redigere linee guida utili a sviluppare e applicare i principi di just culture sia all’interno che all’esterno del perimetro delle società  che forniscono il servizio di controllo del traffico aereo. La congiunta decisione tra i social partners di evitare l’utilizzo del termine grave colpa nel toolbox e nei documenti annessi ed allegati è un primo e risolutivo passo verso la promozione del rapporto di mutua fiducia tra il management e lo staff. Sarà  fondamentale inoltre definire specifiche procedure concordate tra il top management e i rappresentanti dei lavoratori per fornire il supporto e la protezione verso gli operatori che riportano eventi che mettono in pericolo la sicurezza aerea.[4] Scopo di tale intesa è anche la promozione di tale modello di cultura utilizzando mezzi tradizionali e di social networking veicolando fuori del perimetro aziendale l’obiettivo della just culture rassicurando opinione pubblica, media e istituzioni sull’elevatissimo livello di professionalità  atto a garantire e rafforzare le barriere di sicurezza in ambito aeronautico.

L’erogazione di corsi di addestramento continuo al personale operativo ma anche di workshops utili a diffondere tale cultura anche al resto del personale comprese tutte le linee di management contribuisce a rafforzare le fondamenta su cui poggiare i principi di just culture.

La Conferenza di Bratislava ha poi dedicato una sessione all’impatto sociale causato dall’implementazione delle nuove tecnologie in ambito ATM e al lavoro svolto dai social partners per identificare i requisiti delle funzioni considerate safety-critical. Così come in altri settori della società  civile, anche nel campo aeronautico la tecnologia sta avanzando prepotentemente. Nel servizio del controllo del traffico aereo, gli apparati vengono sviluppati ed installati perseguendo al massimo il fine della sicurezza ed al contempo aumentando la capacità  e l’efficienza del sistema stesso. Conseguentemente l’abilità  degli operatori coinvolti nel loro utilizzo, controllo e manutenzione cresce di pari passo grazie al continuo addestramento ed al periodico mantenimento delle competenze. Un costante controllo tramite specifici esami di natura tecnica, linguistica e medica contribuisce a rafforzare la rete di sicurezza a protezione dell’utenza accrescendo la professionalità  del personale così altamente specializzato.

Tale spiccata professionalità  e la delicatezza delle operazioni condotte quotidianamente porta spesso a interpretare come visioni di matrice conservatrice quelle che più semplicemente sono legittime incertezze nel passare a nuovi sistemi senza la garanzia di altrettanta affidabilità  e sicurezza. Pertanto è di ottimo auspicio l’accordo raggiunto tra i partner sociali europei di coordinare un piano di azione volto ad individuare gli strumenti per armonizzare e rendere efficienti, salvaguardando il futuro dei lavoratori, i cambiamenti che interesseranno il mondo del controllo del traffico aereo.

Il joint statement redatto e siglato dai 3 partners al termine della Conferenza vuole rappresentare la pietra miliare da cui partire per affrontare le impellenti sfide con responsabilità , fermezza e all’insegna di un dialogo costruttivo.


[1]European Transport workers’ Federation

[2]Associazione datoriale dei providers europei del servizio del traffico europeo

[3]Sindacato Europeo rappresentante sindacati dei controllori del traffico aereo non affiliati ad ETF

[4][1] “cultura giusta”, cultura nella quale gli operatori in prima linea o altre persone non sono sanzionati per azioni, omissioni o decisioni da essi adottate sulla base della loro esperienza e formazione, ma nella quale non sono tuttavia tollerate la negligenza grave, le infrazioni intenzionali e le azioni lesive

Allegati

Scarica il Documento

Login

Effettua il login con le tue credenziali per accedere a tutti i contenuti pubblicati sul sito.
Hai dimenticato la password?

Newsletter

Inserisci i tuoi dati per iscriverti alla newsletter di FIT-CISL.

Chi siamo e cosa facciamo dei tuoi dati personali? Il Titolare del trattamento e' FIT CISL, con sede in Via Antonio Musa, 4, 00161 Roma (RM), tutela la riservatezza dei tuoi dati personali e garantisce ad essi la protezione necessaria da ogni evento che possa metterli a rischio di violazione. Il Titolare ha nominato un Data Protection Officer (DPO) che puoi contattare se hai domande sulle policy e le prassi adottate. I dati di contatto del responsabile della protezione dei dati sono i seguenti: Protection Trade S.r.l. via G. Morandi 22 Itri 04022 Itri (LT), mail dpo_fitcisl@protectiontrade.it