17 Marzo 2010
• dotare il lavoro nel trasporto locale e nelle attività ferroviarie di una strumentazione contrattuale
idonea a tutelare i trattamenti e i diritti rispetto ai processi di riassetto e configurazione dei due
settori e delle imprese che vi operano;
• dare compiuta ed efficace soluzione alle numerose situazioni in cui, nel trasporto locale e nei
servizi di supporto alle attività ferroviarie, non trovano ancora piena applicazione, seppure per
ragioni diverse, nemmeno le parti economiche, riferite all’anno 2008, definite in sede ministeriale
il 30 aprile 2009;
• impedire che la perdurante presenza di più regolazioni contrattuali collettive rappresenti ancora
un elemento strumentale per alimentare surrettiziamente le distorsioni presenti nell’attuale quadro
regolatorio, in particolare in presenza dell’ingresso nel mercato di nuovi soggetti imprenditoriali a
seguito della liberalizzazione del settore.
Oltre ad avere finora negato il richiesto contributo alla ripresa del negoziato, il Ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti non risulta che abbia finora neanche promosso l’impegno, assunto con il
Protocollo del 30 aprile dell’anno scorso, di introdurre gli elementi legislativi di “clausola sociale”, in
mancanza dei quali, alla luce delle novità legislative introdotte dal Parlamento nel corso del 2009,
risultano ancora più evidenti i pesanti rischi ai quali è esposto il lavoro del settore, sia nel trasporto
pubblico locale che nel trasporto ferroviario, in termini di dumping e di destrutturazione contrattuale.
In concomitanza della nuova dichiarazione di sciopero per il 23 aprile e della nuova richiesta di
intervento del Governo, le Segreterie Nazionali Filt-Cgil, FIT-CISL, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Orsa
Trasporti, Faisa e Fast hanno anche avanzato richiesta di audizione alle competenti Commissioni
parlamentari, all’ANCI, all’UPI e alla Conferenza delle Regioni per verificare se, attraverso il
coinvolgimento di tutte le Istituzioni interessate, possano determinarsi condizioni utili ad evitare alla
cittadinanza e ai lavoratori i pesanti disagi che saranno inevitabilmente provocati dal prossimo
sciopero.
Governo, Parlamento, Regioni ed Enti Locali sono ancora in tempo per evitare l’inasprimento della
vertenza, per rimuovere gli ostacoli e le strumentalità irresponsabilmente e cinicamente frapposti dalle
controparti datoriali, per sostenere la ripresa della trattativa, la rapida chiusura di questa prima fase del
negoziato sul nuovo CCNL della Mobilità e, in questo contesto, la definizione delle risposte
contrattuali di cui il lavoro ha diritto.