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Servizi pubblici locali – art 15 D.L. 135/2009

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Documenti - Servizi pubblici locali – art 15 D.L. 135/2009

17 Marzo 2010

Mercoledì 18 novembre 2009 i lavoratori e le lavoratrici dell’igiene ambientale pubblica e privata sciopereranno per l’intera giornata contro l’approvazione dell’articolo 15 del Decreto Legislativo 135/2009, riguardante la riforma dei servizi pubblici locali, perché mira a cancellare l’integrità del comparto.

Nonostante le numerose critiche, nel metodo adottato e nel merito, la riforma che il Governo si appresta a varare è l’ennesima modifica della legislazione sui servizi pubblici, ma di concreto ha il solo obiettivo di distruggere non solo le norme attualmente in essere ma gli importantissimi sviluppi dei processi industriali e aggregativi di un settore in crescita.

            Le crescenti sensibilità dei cittadini, anche per le continue emergenze ambientali in diverse regioni del Paese, e la necessità di porre in equilibrio la garanzia dei servizi con i suoi costi dovrebbero essere un sentire comune, a partire dal Governo, della necessità di introdurre ulteriori elementi di controllo ad uso delle Autonomie locali per la garanzia, la trasparenza e la qualità nella gestione del settore.

            Invece, il Decreto Legislativo va nella direzione opposta. Non solo nel merito dei suoi contenuti (privatizzazione selvaggia, smembramento delle attività del settore, assoluta assenza di garanzie occupazionali, tanto per citare alcuni argomenti), ma anche nel percorso seguito.

Il momento è grave perché il presente e il futuro dei lavoratori, delle lavoratrici e delle aziende del settore dell’igiene ambientale rischia di essere completamente cancellato.

Le grandi battaglie sindacali di tutti gli anni passati per far crescere buone aziende pubbliche e private e, successivamente, per difenderle dagli speculatori, hanno sviluppato un settore con l’idea forte del ciclo completo ed integrato dei rifiuti capace di tutelare l’occupazione e i diritti di tutti anche attraverso l’unificazione dei diritti contrattuali dei lavoratori e delle lavoratrici in tutto il Paese.

Ora tutto ciò è completamente travolto da un provvedimento con un iter parlamentare monco e totalmente incompetente che priva il Paese e le forze sociali di una discussione necessaria e improcrastinabile.

Inoltre, per i lavoratori e le lavoratrici del comparto la prospettiva del dirupo è prossima in quanto il decreto, oltre a rendere loro danno come cittadini attraverso l’abbandono delle buone pratiche ambientali e del conseguente aumento delle tariffe, il “regalo” sarà completato dall’instabilità occupazionale e dalla precarizzazione contrattuale anche attraverso l’applicazione di altri CCNL, finanche con rapporti di lavoro non regolari.

             Non resta che la mobilitazione totale della categoria dell’Igiene Ambientale che, con lo sciopero e i presidi di protesta del prossimo 18 novembre, esprimerà il massimo del dissenso contro una riforma devastante che ha tanto di svendita forzata del settore e di punitivo nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici, forse considerati colpevoli di presunte nefandezze.

             E’ evidente che la mobilitazione sarà durissima e che, anche in caso di sciagurata approvazione definitiva del Decreto Legislativo il prossimo 25 novembre, l’iniziativa del Sindacato non cesserà mai. Per il comparto, il progetto che lega l’idea di un ciclo integrato ed industriale dei rifiuti e, contemporaneamente, sviluppi dei servizi qualitativi alle città, delle risorse per la comunità locali e diritti e tutele per i lavoratori e per le lavoratrici,  non è un sogno ma una assoluta e  reale necessità!

 

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