13 Marzo 2015
La condizioni del lavoro e dei lavoratori nel settore delle attività di supporto ferroviario, in tutte le sue articolazioni (appalti di pulizia nell’ambito del Gruppo FSI, accompagnamento notte, ecc.) negli ultimi anni si sono particolarmente appesantite a causa di una serie di atti posti in essere dalle imprese appaltatrici e dalle stazioni appaltanti. Dichiarazioni di esuberi, ricorsi ai contratti di solidarietà , procedure per licenziamenti collettivi, diritti contrattuali calpestati, sono all’ordine del giorno.
Questo perché, con l’obiettivo di ridurre sempre di più i costi a parità di volumi di attività da svolgere, le stazioni appaltanti (nel caso di specie le società del Gruppo FS) riducono sempre di più i margini economici, parcellizzando le attività , e le imprese appaltatrici per aggiudicarsi gli appalti agiscono sull’unico costo comprimibile: quello del lavoro.
Il risultato di tale discutibile politica ha portato all’espulsione dal ciclo produttivo di oltre 1.200 posti di lavoro, all’incremento del 23,5 % della produttività del lavoro mentre i livelli di reddito e i diritti individuali e contrattuali dei lavoratori sono sotto attacco.
In particolare i lavoratori della Dussmann Service degli appalti ferroviari sono sottoposti da mesi a forti pressioni e la produttività individuale e collettiva hanno raggiunto livelli che non hanno riscontro negli anni passati quando gli standard di qualità erogati erano nettamente inferiori ai livelli attuali. Come se non bastasse in alcuni segmenti (es. pulitori viaggianti) la normativa di lavoro viene sistematicamente violata e i trattamenti retributivi corrisposti ai lavoratori, nelle loro componenti “prestazionali”, non sono coerenti con le previsioni contrattuali.
Negli ultimi due mesi a più riprese, sia formalmente sia informalmente, abbiamo sollecitato i responsabili della società Dussmann a avviare un confronto (nei tempi contrattualmente previsti) per affrontare le criticità che si sono evidenziate (problematiche legate a salute e sicurezza, aspetti logistici, situazione occupazionale, mancata corresponsione competenze economiche prestazionale, errata applicazione aspetti normativi, premio di risultato, differenze retributive non corrisposte, ecc..) verificando la volontà della stessa società di sottrarsi al confronto.
Inoltre, a fronte del disagio crescente fra il personale, in alcune regioni (Campania, Veneto, Piemonte, Lombardia, ecc.) sono state denunciate, dalle competenti strutture sindacali, le violazioni contrattuali derivate dalle azioni unilaterali di Dussmann Service.
Essendo divenuta la situazione insostenibile e non più tollerabile, le Segreterie Nazionali FIT-CISL, UGL-AF, FAST-FERROVIE, hanno deciso, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati, di avviare, con la nota che si allega al presente comunicato, le procedure di raffreddamento e conciliazione per verificare, ancora una volta, le reali intenzioni della società Dussmann.