2 Maggio 2020
Nelle giornate del 29 e del 30 aprile si sono svolti gli incontri programmati tra le Segreterie Nazionali e le Associazioni Datoriali, nell’ambito della Task Force istituita per affrontare l’emergenza epidemiologia. Gli esiti del confronto, per il momento, non hanno portato a conseguire gli obiettivi su cui da tempo come Segreterie Nazionali stiamo lavorando.
Alle porte dell’avvio della fase II, oltre alla necessità di prorogare i termini di validità di quanto contenuto nei verbali sottoscritti nell’ambito della Task Force tra cui riduzione termini di richiesta dei congedi parentali, eliminazione del comporto di malattia per i lavoratori in quarantena o affetti da Covid -19, diverse sono le tematiche rimaste in sospeso richieste dalle Segreterie Nazionali.
Prima fra tutte, l’inclusione, anche dei lavoratori a rischio contagio da Covid-19, derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, tra le tutele previste nel verbale del 26 febbraio u.s., in merito al mancato calcolo delle giornate di assenza, ai fini della maturazione del comporto di malattia.
Altro tema di fondamentale importanza è la regolamentazione dello smart working. Tale modalità di svolgimento del rapporto di lavoro, fortemente incentivata dai diversi DPCM che si sono susseguiti anche con importanti deroghe alla disciplina di legge, al fine di limitare gli spostamenti e la limitazione del contagio, e che molto probabilmente rappresenterà il futuro per le mansioni amministrative, non è stato regolamentato a livello nazionale lasciando a diverse interpretazioni e incertezze dell’istituto a livello aziendale, sia per le modalità di svolgimento e di articolazione sia per il riconoscimento delle tutele economiche e normative.
Inoltre, altra richiesta portata avanti dalle Segreterie Nazionali, al fine di contenere l’abbattimento delle retribuzioni dei i lavoratori attualmente in costanza di ammortizzatori sociali a zero ore, attraverso l’assegno ordinario per effetto della riduzione/sospensione dei servizi e del conseguente accesso al fondo bilaterale di solidarietà da parte delle aziende, consiste nella possibilità di adibire, temporaneamente e su base volontaria, tali lavoratori in altre attività necessarie per gestire l’utilizzo dei mezzi pubblici nella fase II.
Infine, ma non in ordine di importanza, la necessità fortemente sentita dalle Segreterie Nazionali di tutelare la salute e la sicurezza per il personale di esercizio, in particolare per i conducenti di autobus, tram, metro e treni, di fare chiarezza ed escludere dalle responsabilità di tale personale, dalla verifica delle disposizioni relative al distanziamento sociale e alla regolamentazione dei flussi dell’utenza sui mezzi di trasporto.
A tali richieste, alcune peraltro già condivise verbalmente, le Associazioni Datoriali hanno condizionato la regolamentazione di flessibilità contrattuali irricevibili e di esclusivo interesse aziendale.
A causa dell’atteggiamento irresponsabile delle Associazioni Datoriali, le tutele contenute nei precedenti verbali siglati nell’ambito della Task Force sono da considerarsi decadute.