Giovedì 25 Aprile 2024 - 08:23

Conquiste del Lavoro: Adesso dobbiamo aiutare gli sfollati

Documenti

Documenti / Conquiste del Lavoro: Adesso dobbiamo aiutare gli sfollati
Documenti - Conquiste del Lavoro: Adesso dobbiamo aiutare gli sfollati

21 Ottobre 2010

L’Aquila (dal nostro inviato)

Il suono stridulo delle sirene deimezzi di soccorso.
Il rumore delle pale degli elicotteri. E’ la “colonna sonora” del nostro viaggio. Sulla statale 80 che porta
dritti in centro città  ogni minuto è un via
vaidimezzidellaProtezione civile, vigili del
fuoco, polizia, carabinieri, esercito, finanza.

Ma il traffico scorre abbastanza regolare,grazie alla polizia municipale(rinforzata da agenti provenienti
anche da Roma).
I soccorsi, spiega il generale della Finanza, Lisi, che comanda la scuola sovrintendenti e ispettori delle Fiamme Gialle dove è stato installato il centro di coordinamento della Protezione civile, sono stati
tempestivi. E che per l’Italia dove le polemiche
sugli aiuti ad ogni sisma sono immediate, è un bel segnale.
“Ora – aggiunge – dobbiamo aiutare i 30mila sfollati
(secondo i dati forniti dalla Provincia de L’Aquila ndr) – e dare a tutti un tetto. Grazie al sostegno degli albergatori stiamo ospitando molte persone sulla costa”.

La macchina degli aiuti corre. E ognuno fa quello che può.
Come i ragazzi dell’Agesci che attendono fuori dalla scuola della Guardia di finanza di avere una destinazione.
Vengono da Imola e Ravenna e sono alla loro prima esperienza di gestione di un sisma.
Come sarete utilizzati? “Monteremo le tende”,
rispondono. Stefania Pezzopane è la presidente
della Provincia de L’Aquila.

“Chiediamo interventi concreti”,diceinconferenza
stampa.”Manon soldi a pioggia. Soldi mirati. Ne occorreranno tanti per la ricostruzione”.
La Pezzopane sul coordinamento degli aiuti vuole maggiore attenzione. Il terremoto di domenica notte”
nonèungiochetto”.
I 1500 vigili del fuoco lavorano senza sosta.
Vengono da tutta Italia.

“Stiamo scavando a mano, spiega AntonelloGhizzoni,
segretario generale della federazione vigili del fuoco
de L’Aquila. “E abbiamo salvato molti sotto lemacerie.Intanto stanno arrivando i bobcat”.
E le scavatrici. Nella provincia il 50 per cento
delle case è crollato.
Ad Onna, paese fantasma l’85 per cento degli edifici non esiste più. Così come i centri storici hanno assunto un aspetto spettrale. Si stima1,3 miliardi dieuroperricostruirli.

Ghizzoni è preoccupato per le continue scosse che
sisusseguono. Una delle 11,46 di ieri ha allarmato
tutti. Era al 4,7 della scala Richter. “E a quei livelli – aggiunge -non è certo una scossa di assestamento”. Certo gli aquilani da dicembre scorso stanno convivendo con uno sciame sismico che non ha
precedenti. La paura è enorme. Si teme qualcosa di più catastrofico.
Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso,
ha smentito categoricamente. Così come in giornata un allarme sisma si era diffuso a Teramo. Panico tra la
gente. Ma la notizia era falsa “Cammini al centrodella
strada”. L’ordine del poliziotto all’angolo di una via del centro storico è perentorio.

Basta girare gli occhi un attimo e intorno a te
appaiono chiarissime, indimenticabili le immagini
del disastro. Il cuore de L’Aquila è quasi distrutto. A piedi raggiungiamo la casa dello studente, che in
questo terremoto abruzzese è come un’icona.
A un lato le troupe tv (molte quelle straniere), dall’altro i soccorritori.

Qualche negozio e qualche ristorante sono aperti. I clienti sono i giornalisti, le forze dell’ordine e i vari addetti della protezione civile.

“Dobbiamotrovare-dice Maurizio Spina, segretario
generale della Cisl abruzzese – ogni modoper venire incontro a chi ha perso la casa, le persone care. Io
personalmente ho ricevuto attestati di solidarietà 
da San Marino.

Ugc e Copagri manderanno latte e altri aiuti
alimentari”. Intanto, sulla ricostruzione girano
voci da miliardi di euro. Berlusconi ha proposto una new town che dovrà  nascere fuori dal centro storico.

La presidente della Provincia, Stefania Pezzopane,
la boccia senza mezzi termini.

“I 28 mesi indicati dal premier utilizziamoli per ricostruire bene. Non vogliamo moderne tendopoli”.
Anche Maurizio Spina scuote la testa.

“Conosco gli aquilani e credo che chi abitava al centro storico difficilmente lo lascerà .

Inoltre per la new town ci sarà  bisogno di interventi urbanistici”. Ora l’appello di tutti è pensare alle persone.
Per le idee su come ricostruire bisognerà  attendere. Così come i dati esatti dei danni ed i soldi occorrenti.
In serata sono arrivate altre tende dalla Calabria
e dalla Sicilia.

Luca Tatarelli

Login

Effettua il login con le tue credenziali per accedere a tutti i contenuti pubblicati sul sito.
Hai dimenticato la password?

Newsletter

Inserisci i tuoi dati per iscriverti alla newsletter di FIT-CISL.

Chi siamo e cosa facciamo dei tuoi dati personali? Il Titolare del trattamento e' FIT CISL, con sede in Via Antonio Musa, 4, 00161 Roma (RM), tutela la riservatezza dei tuoi dati personali e garantisce ad essi la protezione necessaria da ogni evento che possa metterli a rischio di violazione. Il Titolare ha nominato un Data Protection Officer (DPO) che puoi contattare se hai domande sulle policy e le prassi adottate. I dati di contatto del responsabile della protezione dei dati sono i seguenti: Protection Trade S.r.l. via G. Morandi 22 Itri 04022 Itri (LT), mail dpo_fitcisl@protectiontrade.it