28 Maggio 2021
Nella mattinata odierna si è svolta, in modalità videoconferenza, la riunione con la Direzione Produzione per la prosecuzione del confronto sulla Manutenzione Infrastrutture, come programmato con il verbale sottoscritto lo scorso 13 maggio.
La Società , in apertura, ha illustrato una prima ipotesi di ridimensionamento dell’attuale reticolo degli Impianti Manutentivi basata su criteri di estensione territoriale e complessità degli stessi. Lo scopo è quello di garantire un maggior presidio dell’Infrastruttura attraverso due tipi di azioni: sdoppiare le UM particolarmente estese e aggiungere un secondo specialista nelle UM che, non raggiungendo i requisiti necessari allo sdoppiamento, presentano comunque una estensione notevole e/o una particolare complessità . Il criterio dello sdoppiamento, secondo la Società , dovrebbe essere legato ad una estensione superiore ai 350 Km di linea per IS e LAV, unitamente alla presenza di un numero di enti fisici superiore a 1500 per l’IS e superiore a 1000 per i Lavori; mentre per lo sdoppiamento delle UM TE occorrerebbe una estensione superiore a 500 Km di binario. Tutte le UM di estensione superiore a 250 Km di linea sarebbero rinforzate, sempre secondo l’ipotesi della Società , con un secondo Specialista; inoltre nelle UM con estensione compresa tra 150 e 250 Km di linea viene previsto un secondo Specialista se dotate di un numero di enti fisici superiori a 1700 per l’IS e superiore a 1000 per TE e LAV. Inoltre la Società ha proposto di rivedere le sedi delle UM, per renderle il più possibile baricentriche alla giurisdizione e prevedere sedi diverse di lavoro per gli Specialisti avvicinandoli il più possibile a quelle dei nuclei.
Come Organizzazioni Sindacali, pur condividendo i principi alla base dell’ipotesi societaria, tra l’altro in linea con quanto da noi rivendicato da sempre, rispetto all’esigenza di un maggior presidio del territorio attraverso una assidua presenza di “Figure di coordinamento” nei Nuclei, abbiamo comunque sollevato una serie di obbiezioni rispetto ai criteri esposti. In primis, l’attuale reticolo di impianti non è immaginabile che possa diminuire, pertanto è necessario comunque prevedere la conferma di tutti quegli impianti che nel 2015 furono istituiti anche se non soddisfano i criteri proposti dalla Società di una “UM standard” di almeno 150 Km di linea. Tra questi figurano gli Impianti di Nodo, diversi impianti AV e anche altri Impianti con particolari caratteristiche che vanno assolutamente preservati. Inoltre abbiamo evidenziato che il criterio dei 350 Km di linea, per IS e LAV, necessario per lo sdoppiamento è eccessivo: deve essere sufficiente anche una estensione minore. Va, inoltre, eliminata la valutazione del numero degli enti, sia per lo sdoppiamento sia per la previsione del secondo specialista nelle UM con estensione tra i 150 e i 250 Km di linea. Nel primo caso riteniamo non abbia senso in quanto si parla di una necessità legata solo all’eccessiva estensione territoriale; nel secondo caso, a nostro avviso, è più opportuno tener conto di difficoltà oggettive di natura diversa (conformazione del territorio, viabilità disponibile, tipologia di linea’¦), piuttosto che di una asettica conta degli enti fisici. In ogni caso la presenza del secondo Specialista, sempre a parere nostro, dovrà essere prevista anche in tutte le UM di Nodo.
La riunione è stata aggiornata al prossimo 3 giugno con l’impegno della Società a valutare le nostre osservazioni e a presentare gli esiti, rispetto all’attuate reticolo di Impianti, dell’applicazione dell’ipotesi di revisione presentata.
Roma, 26 maggio 2021
Le Segreterie Nazionali