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Commissione studio riforma TPL: documento conclusivo inviato dal MIMS ai Presidenti delle Commissioni Parlamentari

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Documenti - Commissione studio riforma TPL: documento conclusivo inviato dal MIMS ai Presidenti delle Commissioni Parlamentari

16 Settembre 2021

La Commissione di studio per la riforma del TPL, istituita il 4 gennaio 2021 dal MIMS ha terminato il suo lavoro. La Commissione, presieduta dal Prof. Bernardo Giorgio Mattarella e composta da esperti del settore, è stata incaricata di lavorare e proporre alla politica un documento per riformare il settore del trasporto pubblico locale, nella riunione conclusiva del 21 luglio scorso ha approvato all’unanimità  il documento inviato in 7 settembre u.s. dal Ministero delle Infrastrutture e Mobilità  Sostenibili ai Presidenti delle Commissioni di Camera e Senato.

Durante i lavori svolti la Commissione ha ritenuto opportuno udire in un’apposita audizione tutti i soggetti che operano nel settore, tra cui le Organizzazioni Sindacali. La FIT-CISL a valle dell’audizione ha consegnato agli atti un documento contenente le sue proposte sinteticamente di seguito elencate:

  • razionalizzazione del quadro normativo che regola il settore;
  • accentrare alcune funzioni sul livello nazionale;
  • rivedere radicalmente il sistema di affidamento dei servizi;
  • incrementare le risorse destinate al settore attraverso il Fondo Nazionale dei Trasporti e rivedere i criteri di riparto alle Regioni;
  • garantire livelli adeguati di servizio attraverso anche l’implemento dei sistemi tecnologici e telematici per un’acquisizione tempestiva dei flussi, tema questo quanto mai attuale e fondamentale;
  • incentivare le aggregazioni tra Imprese.

La Commissione nel suo documento, evidenzia e propone interventi su più ambiti per riformare il tpl che includono i finanziamenti, le modalità  di assegnazione dei servizi, la programmazione degli stessi, nonché i necessari investimenti.

Sinteticamente, di seguito i principali punti trattati nel documento:

  • cambiare l’assetto regolatorio provinciale, valutando ipotesi di accentrare la regolazione a livello regionale con un coinvolgimento sempre più centrale dell’ART. Tutela dell’utenza come parte integrante del sistema, utile anche ad individuare in termini di risultati, la qualità  del servizio;
  • superare i regimi di proroga esistenti degli affidamenti del servizio, introducendo e mantenendo la concorrenza ove serve ma nel contempo, limitando i diritti esclusivi, avendo l’obiettivo di conseguire risultati concreti. Incentivare l’aggregazione degli operatori, rimodulare i bacini di utenza e i lotti di affidamento, tenendo conto del contesto in cui si calano i servizi di trasporto;
  • continuare il processo del rinnovamento del parco rotabile, anche attraverso le opportunità  messe in campo dal PNRR e guardando sempre più all’innovazione verso l’elettrico, non solo mezzi ma anche infrastrutture;
  • migliorare la raccolta dei dati sui flussi, per migliorare l’ottimizzazione e la programmazione del servizio, andando nel contempo ad implementare i sistemi di bigliettazione elettronica;
  • aumentare le risorse del Fondo Nazionale dei Trasporti, attuando sempre più il criterio di perequazione per la distribuzione delle risorse, finalizzata alla standardizzazione dei livelli di servizio, confermando comunque le contribuzioni storicamente assegnate alle Regioni;
  • sviluppo di piattaforme tecnologiche da parte delle Istituzioni locali, capaci di racchiudere tutte le forme di trasporto e di metterle a disposizione dell’utenza.

Inoltre, nello stesso documento, la Commissione pone in evidenza gli aspetti critici, più volte rilevati anche dalla Fit: il TPL si riferisce ancora ad una fetta piccola di viaggiatori, causa l’inefficienza del servizio, il mancato confort e pulizia dei mezzi, tutti elementi questi che incidono negativamente sulla percezione che l’utenza ha nei confronti del servizio di trasporto pubblico. A cui si aggiungono, la mancata integrazione di trasporto, la poca diffusione della bigliettazione elettronica e del monitoraggio, nonché la mancanza di informazione in tempo reale sullo stato del servizio.

Al fine di superare le criticità  evidenziate, il documento della Commissione propone:

  • elaborazione di un testo unico per raggruppare tutte le norme che regolano il settore;
  • raccolta dei dati utili ai committenti per verificare e controllore lo stato del servizio, condizione questa utile a stimolare il gestore alla ricerca continua di una maggiore qualità ;
  • dare maggiori poteri all’ART (Autorità  Regolatrice dei Trasporti) sugli affidamenti, a tal proposito attuare una valutazione rispetto alle reali risposte che il servizio rende ai cittadini e non a livello astratto come in alcuni casi oggi avviene;
  • un ruolo di assoluta centralità  viene dedicato al sistema di Mobility as a Service (MaaS) “Mobilità  come Servizio” un sistema impostato su un nuovo modo di spostarsi che sostituisce il concetto di proprietà  del mezzo, con quello della mobilità  condivisa.

La Commissione individua in questo settore la centralità  dell’espansione del sistema mobilità , sottolinea infatti che occorre maggior integrazione dei servizi tra i vari operatori, maggior scambio di informazioni sui dati del traffico. Traccia due strade per implementare questo sistema, una alternativa all’altra, pur prediligendo la seconda:

  1. realizzare una piattaforma unica nazionale da mettere a disposizione di tutti gli operatori MaaS
  2. definire e imporre regole e standard di interoperabilità  ai soggetti interessati.

La Commissione sottolinea inoltre, la criticità  rispetto all’attuazione del meccanismo per implementare questa unità  di servizi e scambio di interoperatività  tra diversi soggetti, quando a svolgere i servizi di solo TPL, ci sono ancora troppe Aziende. A riguardo, occorre sottolineare come la Commissione affronta nel documento la questione in modo marginale, quando, a nostro parere, il tema è assolutamente centrale.

Altro elemento prioritario posto dalla Commissione è la conoscenza dei flussi da traffico in tempo reale, attraverso una centralità  sempre più marcata dell’Osservatorio del TPL al quale destinare maggiori risorse.

Per quanto attiene le risorse la Commissione indica delle proposte che implicano maggior investimenti da parte dello Stato.

Infatti, viene valutata l’ipotesi che le contribuzioni storicamente assegnate alle singole Regioni, una volta depurate dalle inefficienze, siano definitivamente confermate ed adeguate con riferimento all’inflazione programmata, così come chiesto più volte dalla nostra Organizzazione Sindacale e che la progressiva “perequazione” per la standardizzazione dei livelli di servizio sia effettuata utilizzando le risorse aggiuntive di parte corrente ed in conto capitale conseguenti ad un programma nazionale organico e strutturale di sviluppo del settore.

Così come avevamo accolto positivamente l’insediamento della Commissione pensata e voluta proprio perché, come da sempre sostenuto dalla FIT-CISL, anche la politica si è finalmente “accorta” che il settore del TPL necessità  di una profonda riforma, non più procrastinabile, non possiamo non accogliere con favore, la conclusione dei lavori che per noi, equivalgono all’avvio della riforma.

Tra gli aspetti critici a nostro parere, l’invio del documento da parte del MIMS ai Presedenti delle Commissioni Parlamentari, avrebbe dovuto essere preceduto da un confronto con le Organizzazioni sindacali e stakeholder del settore, confronto che auspichiamo possa esserci contestualmente ai processi di attuazione della riforma stessa.

In allegato il documento

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