23 Giugno 2020
Nella giornata odierna si è svolta, in modalità videoconferenza, la riunione tra le Segreterie Nazionali e la società RFI, con la presenza dell’AD, ing. Maurizio Gentile, convocata a seguito della richiesta sindacale tesa a voler affrontare il tema della sicurezza, in conseguenza dell’incidente mortale verificatosi nel nodo di Verona a cui si è aggiunto il grave inconveniente alla circolazione accaduto nella stazione di Firenze Rifredi.
In apertura la Società ha chiarito che la vittima dell’incidente di Verona, era un Capo Unità Manutentiva, il quale si trovava sul posto in cui si svolgeva la lavorazione notturna, per attività di verifica inerenti la propria mansione e che, rispetto alle attività ricomprese nella lavorazione, aveva svolto il briefing e predisposto l’organizzazione del cantiere di lavoro. La causa dell’infortunio mortale è l’investimento ad opera di materiale circolante su una linea adiacente a quella oggetto della lavorazione.
A seguire la Società ha relazionato rispetto a quanto accaduto nella Stazione di Firenze Rifredi, il 19 giugno u.s., ovvero sulle circostanze che hanno determinato la presenza di due treni, circolanti in direzione opposta, sullo stesso binario
La Società ha infine precisato che sono in corso le indagini e che ulteriori elementi saranno disponibili solo a valle della chiusura delle stesse. Si e resa disponibile a fornire ulteriori elementi di dettaglio appena possibile.
Le OO.SS. in considerazione degli eventi appena descritti e con la memoria ancora viva rispetto agli incidenti di Livraga e di Pioltello, hanno espresso la necessità di avviare una campagna di sensibilizzazione sul tema della “sicurezza”, in termini generali, che veda impegnata oltre che la Società , anche le OO.SS. a tutti i livelli, con una partecipazione attiva e propositiva all’iniziativa.
Nello specifico occorre che oltre ad approfondimenti, per apportare modifiche migliorative agli aspetti procedurali e organizzativi da effettuare in ambito nazionale, si attivino a livello territoriale momenti di formazione per i lavoratori in cui siano coinvolti, insieme ai responsabili aziendali anche i rappresentati sindacali, al fine di creare le condizioni ideali per una più efficace diffusione della “cultura della sicurezza”, che vada oltre la semplice conoscenza normativa. E’ stato proposto di istituire un sistema premiante che attribuisca un riconoscimento a quegli impianti in cui non si verifichino infortuni.
E’ necessario che, in tutti gli ambiti lavorativi, l’agire di tutti gli operatori sia improntato con spontaneità e naturalezza alla salvaguardia della propria incolumità , di quella dei colleghi e di quanti utilizzano il treno per i propri spostamenti. La condizione che la vittima questa volta sia un quadro, persona di elevata esperienza e professionalità , apre infatti una riflessione sul livello di consapevolezza, dei rischi a cui si è soggetti in occasione delle lavorazioni e soprattutto di quelle notturne, che esiste tra gli Addetti.
Il fatto che in occasione di una lavorazione notturna fosse presente il CUM rimanda inoltre ad un’altra discussione, anch’essa non più rinviabile, sul tema del modello organizzativo e su quello del rispetto di tutti gli obblighi normativi in materia di orari di lavoro e di riposi minimi. Rispetto a quest’ultimo punto le OO.SS. hanno chiesto approfondimenti riguardo all’infortunio mortale avvenuto a Verona.
Le Parti infine, condivisa la necessità di organizzare una campagna di sensibilizzazione sul tema della sicurezza, si sono aggiornate ad una riunione, da convocare a stretto giro, per discutere nel merito dell’organizzazione di tale iniziativa
Roma, 22 Giugno 2020
Le Segreterie Nazionali