9 Novembre 2020
Come è noto, i provvedimenti governativi che hanno comportato una serie di chiusure in tutto il Paese, unitamente agli inviti fatti ai cittadini ad utilizzare il mezzo privato, hanno determinato un abbattimento della domanda di viaggio. Il brusco crollo del numero di passeggeri ha determinato per Trenitalia un calo del fatturato che a fine anno dovrebbe attestarsi intorno ai 2 miliardi di euro e che solo in parte verrà compensato dagli indennizzi governativi.
Per questo motivo, la Società ha anticipato all’altro ieri la riunione programmata per lunedì prossimo e ci ha comunicato la necessità temporanea di sopprimere una serie di treni AV (vedi allegato 1 – taglio offerta e ricadute occupazionali), informando il sindacato a valle dell’audizione dell’Amministratore Delegato di Trenitalia alla Camera dei Deputati, a differenza di altre società che si sono rivolte esclusivamente alla stampa.
A questo punto, atteso che la causa del blocco è stata determinata dai provvedimenti assunti dal Governo, riteniamo imprescindibile garantire i livelli occupazionali e retributivi dei ferrovieri attraverso il fondo di sostegno che va, al pari di quello che avviene in tutti gli altri settori del mondo del lavoro, finanziato dallo Stato.
Pertanto, in attesa di un provvedimento del governo in questa direzione, come già chiesto unitamente alle Associazioni Datoriali, la nostra azione sarà rivolta ad esplorare tutte le possibili soluzioni temporanee, nel rispetto delle norme contrattuali, per garantire a tutti i ferrovieri la tutela dei diritti e degli interessi legittimi in questa delicata fase per il Paese e per l’Azienda.
In tal senso, in questo delicato frangente, accogliamo positivamente l’ipotesi avanzata dall’Azienda di procedere ad una temporanea assegnazione del personale AV su servizi IC e Dpr, al fine di redistribuire il lavoro, occupando proficuamente le risorse del segmento AV che con questi tagli non avrebbero momentanea utilizzazione. Tale accorgimento consentirebbe una più equa distribuzione dei carichi di lavoro, la riduzione dello squilibrio tra lavoro straordinario e personale senza servizi da svolgere, e, non ultimo, aprirebbe alla possibilità all’Azienda di chiedere ai colleghi di IC e DPR lo smaltimento delle ferie dell’anno precedente (ferie rosse) così come contrattualmente previsto.
La necessità di garantire con abnegazione il servizio ferroviario IC e regionale anche nella fase di pieno lockdown nei mesi di marzo, aprile e maggio, infatti, non ha consentito lo smaltimento di tutte le ferie rosse così come indicato dai vari DPCM; ferie degli anni precedenti che ad oggi ammontano a circa 20000 unità , di cui 12000 circa in carico al personale degli equipaggi, che rappresentano un bacino di assenze retribuite da utilizzare per superare insieme questa ulteriore fase di grande difficoltà .
Riteniamo altresì che questa soluzione gestionale del personale AV sui servizi IC e DPR debba contribuire a trovare maggiori soluzioni nei turni per mitigare, o annullare dove possibile, le criticità sulle refezioni e dei riposi fuori residenza.
Come FIT CISL abbiamo preso atto di questa ipotesi ritenendola percorribile, specie laddove incontri il consenso dei lavoratori interessati e a questo proposito proporremo il criterio della volontarietà . Tuttavia, sin dal prossimo incontro, riteniamo indispensabile conoscere nel dettaglio la distribuzione sul territorio del personale senza utilizzazione, i tempi e le modalità di formazione per il personale coinvolto, l’utilizzo del personale senza servizi in attesa di abilitazione.
Come abbiamo sempre fatto in questi anni, avvieremo a partire dalla prossima settimana, un serrato confronto con l’azienda per trovare le soluzioni e abbandoneremo il tavolo solo in assenza di risposte adeguate.
Vi terremo aggiornati in tempo reale sull’esito delle prossime riunioni, consapevoli che i ferrovieri non intendono assistere a speculazioni e strumentalizzazioni scollegate dal contesto attuale in cui si colloca la trattativa.
Roma, 7 novembre 2020
La Segreteria Nazionale