25 Novembre 2020
Doveva essere la riunione che completava il puzzle dei provvedimenti messi in campo per ridurre l’eccessiva disponibilità di personale mobile in DPLH AV, é stata la riunione dello smaltimento delle ferie rosse residue in DPR.
In continuità con l’incontro del 20 novembre, dove é stato stabilito l’apertura di un manifestazione d’interesse per il passaggio temporaneo di 99 risorse (tra macchinisti e capitreno) dall’ AV all’ IC per gestire il numero di personale in eccedenza vista la riduzione del 70% della produzione AV, si é tenuta oggi la riunione con Trenitalia per trovare ulteriori soluzioni per cercare di azzerare il numero di macchinisti e capitreno senza utilizzazione nella nuova ripartizione dei servizi AV.
Il Sindacato aveva inteso questa riunione come il momento ottimale per concordare delle linee di principio per rimodulare i turni in questa delicata fase di pandemia e contemperare sia le esigenze di proficua utilizzazione del personale mobile di Trenitalia che la risoluzione di tanti problemi di natura logistica presenti nei servizi di ripartizione.
Aveva altresì inteso che potesse essere l’appuntamento più indicato per sottoporre all’azienda la necessità di accogliere le domande di part-time, la necessità di rimodulare i turni anche al fine di accorciare la durata delle prestazioni oltre che a migliorare gli aspetti logistici presenti nei servizi ai treni (refezioni, soste ed RFR ), il momento per stabilire le modalità di formazione del personale per i passaggi interdivisionali, per capire la durata dei provvedimenti da mettere in campo e prevedere scenari di mercato e produzione per estendere o modificare la durata delle misure emergenziali aziendali da attuare in questa fase della pandemia da Covid19.
E’ stata invece una riunione che l’Azienda ha scelto d’ interpretare in maniera miope, focalizzandola esclusivamente sullo smaltimento delle 10.000 giornate di ferie rosse ancora presenti in DPR, senza offrire una visione che traguardi ad un periodo più lungo di quello potenzialmente offerto dallo smaltimento delle ferie; un’evenienza che il Sindacato ha ritenuto insoddisfacente e tremendamente parziale per la complessità del periodo e che non può trovare accoglimento se non affiancata da provvedimenti più sistemici e di più ampia prospettiva in considerazione del fatto che la riduzione dei servizi AV può durare più a lungo.
La distanza tra le parti si é acuita quando si é giunti a discutere di organici, di consistenze , di geografia degli impianti tutti confermati dopo ampia discussione, e di provvedimenti che necessitano di confronto col territorio e che non possono concretizzarsi in questa delicata fase d’indeterminatezza del futuro produttivo del segmento DPLH AV e di Trenitalia nella sua interezza.
La tensione creatasi, anche in ottica di una discussione che avviene a procedure di raffreddamento attivate, ha necessitato di un aggiornamento della riunione nella mattinata di venerdì 27 p.v. dove il sindacato ha chiesto vengano messi in campo sforzi organizzativi e gestionali che vadano ben oltre il mero pacchetto di ferie residue da smaltire, per assorbire quanto prima il numero di personale senza utilizzazione e che ora vede nella sola manifestazione d’interesse da AV ad IC l’unico provvedimento che abbia un senso (e che finora ha avuto scarsa adesione), per non lasciare in questa delicata fase persone senza attività lavorative da svolgere.
Roma, 24 novembre 2020
Le Segreterie Nazionali