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Porti, sindacati: Sconcerto per decisione Antitrust su DL Rilancio. Ripensare ruolo Authority

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Documenti - Porti, sindacati: Sconcerto per decisione Antitrust su DL Rilancio. Ripensare ruolo Authority

5 Novembre 2020

“Apprendiamo con sconcerto il parere negativo e semplicistico espresso dall’Antitrust sull’art. 199 bis del DL Rilancio che perfeziona la norma già  esistente sull’autoproduzione. A nostro giudizio questa norma introduce tutele per la sicurezza dei lavoratori marittimi e portuali precisando ulteriormente gli ambiti in cui tale pratica è ammissibile e le condizioni autorizzative per essere concessa dalle AdSP o dalle Autorità  Marittime”. Così dichiarano Filt-Cgil, FIT-CISL e Uiltrasporti.

“Non è quindi vero, a nostro avviso, che si prefigurerebbero profili lesivi della libertà  di concorrenza – proseguono le organizzazioni sindacali – ma, al contrario, attraverso tale norma si è invece raggiunto un punto di equilibrio tra l’interesse pubblico e la tutela della libertà  di concorrenza regolando meglio la competitività  tra porti e definendo, finalmente, il perimetro ed i termini, anche economici, per cui vengono rilasciate le autorizzazioni per autoprodurre le operazioni portuali da parte dell’armatore.

Occorre evidenziare come la Legge 84/94 e ss.mm. e ii. abbiano consentito di regolamentare il mercato dei servizi e delle operazioni portuali proprio al fine di garantire un regime di sana competitività  garantendo la sicurezza nei porti, ambito dove il rischio dovuto alle interferenze tra più operatori è ancora oggi causa di numerosi infortuni molti dei quali purtroppo anche mortali.

Occorre, pertanto, un sistema di regole certo che nel rispetto della legislazione, anche europea, consenta agli operatori di svolgere la propria attività  garantendo un servizio efficiente e concorrenziale che metta al centro la tutela e la sicurezza del lavoro.

Non è la prima volta che un’Authority si sostituisce a Parlamento e Governo e non è la prima volta che un’Authority, in nome della concorrenza, determina effetti negativi per il mondo del lavoro. In passato simili decisioni che hanno determinato nocumento per le lavoratrici e lavoratori dei trasporti sono state adottate anche dall’Authority dei Trasporti.

Forse è arrivato il momento di aprire un dibattito pubblico sul ruolo e i risultati delle azioni delle Authority per verificare se sono coerenti con le finalità  per le quali, a suo tempo, il legislatore le ha istituite.

Ci preme, inoltre, ribadire il ruolo centrale della contrattazione dei lavoratori dei settori, quali la portualità , il marittimo e la logistica, che proprio durante la pandemia hanno garantito l’approvvigionamento delle merci al Paese configurandosi come servizi di interesse generale.

È, quindi, improcrastinabile rinnovare i suddetti contratti collettivi di lavoro proprio per riaffermare e rivedere le regole e le tutele in essi contenuti per rispondere meglio alle esigenze del Paese durante la permanenza dell’emergenza sanitaria.

Concludono Filt-Cgil, FIT-CISL e Uiltrasporti: “È, infine, urgente ridare potere d’acquisto ai lavoratori di questi comparti che ricordiamo hanno consentito alle aziende una buona redditività  anche durante questa emergenza pandemica.

Abbiamo, quindi, la necessità  di procedere ad un celere rinnovo del contratto dei porti e dei marittimi per mantenere il perimetro di regole chiare definite dall’art. 199 bis del DL Rilancio, frutto di anni di rivendicazioni e mobilitazioni sindacali”.

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