23 Novembre 2011
Una «supplica» affinché il nuovo Esecutivo intervenga per risolvere il dramma degli undici marittimi italiani imbarcati sulle navi Savina Caylin e Rosalia D’Amato e sequestrati dai pirati somali più di nove mesi fa. È questo il messaggio contenuto nella lettera inviata ieri dal Segretario Generale della FIT-CISL Giovanni Luciano al Presidente del Consiglio dei Ministri, Senatore Professore Mario Monti.
«Non è usuale che un sindacalista debba fare questo, ma lo faccio con la certezza di trovare in Lei la sensibilità necessaria per intervenire e risolvere un dramma che dura ormai da 287 giorni», ha scritto Luciano. Il leader della FIT-CISL ha ribadito come fino ad oggi non sia stato raggiunto alcun risultato, mentre il tempo della prigionia si allunga e il pericolo per la vita di questi marittimi si fa più stringente.
«A nulla sono valse tutte le azioni di sensibilizzazione fatte dalle famiglie disperate, da noi della FIT-CISL e dai tanti che espongono, come noi, lo striscione “Liberi subito”», ha sottolineato il Segretario Fit nella missiva, facendo riferimento allo striscione esposto sulla facciata della sede della FIT-CISL nazionale, a Roma, e al “contagiorni” della prigionia inserito sul sito internet dell’organizzazione sindacale.
La lettera è giustifica dal fatto che – ha precisato Giovanni Luciano rivolgendosi a Monti – «Moltissimi in Italia, e noi tra questi, ripongono grande speranza nell’Esecutivo da Lei presieduto per la situazione di vera emergenza che il Paese sta vivendo».