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Ebola- Il punto della situazione dopo l’incontro con il Ministero della Salute

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Documenti - Ebola- Il punto della situazione dopo l’incontro con il Ministero della Salute

18 Settembre 2014

Ebola il punto della situazione dopo incontro con il Ministero della Salute.

Qualche giorno fa si è svolto presso il Ministero della Salute l’incontro in sede di Comitato degli Assistiti del SASN con argomento epidemia di Ebola e misure sanitarie richiesto dalle Organizzazioni Sindacali che sono membri permanenti del Comitato.

Il Ministero ha dichiarato il proprio impegno nel monitorare l’evolversi della situazione e nel fornire regolari report sulla situazione attraverso circolari e dichiarazioni stampa, tra cui analisi dettagliata della situazione epidemiologica, così come indicato dall’OMS. Tali informazioni si trovano sotto forma di circolari dettagliate, che potete trovare ciccando sul link di seguito:
http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=0&codLeg=496 75&parte=1%20&serie=

Con l’ultima circolare dell’8 agosto il Ministero della Salute ha assolto i propri obblighi di avviso e informativa indirizzando la circolare agli Enti interessati tra cui anche l’ENAC, il Ministero dei Trasporti ed il Comando generale delle Capitanerie di Porto. Tali Enti avrebbero
dovuto provvedere a quanto di loro competenza e a disporre la distribuzione di materiale informativo ai viaggiatori che si recano nei paesi a rischio, così come l’attivazione del protocollo sanitario per la tempestiva segnalazione di casi infetti a bordo degli aeromobili e delle navi così come prescritto dall’ OMS, in taluni casi quanto previsto è statao fatto, in altri casi non risultano evidenze che ciò sia realmente stato fatto.

Il Ministero non e’ entrato nel dettaglio delle misure e ha rinviato alle circolari dettagliate pubblicate sul sito, il virus Ebola viene comunque definito pericoloso e trasmissibile al termine del periodo di incubazione di 21 giorni, durante questo periodo non e’ possibile individuare le
persone contagiate, l’ OMS prescrive che per ogni passeggero uscente dai 5 paesi dell’area ad alto rischio (Guinea, Liberia, Sierra Leone, Nigeria, Rep. dem. del Congo) deve essere controllata con misurazione della temperatura, anche se non è possibile verificare se questo viene effettivamente fatto.

A giudizio del Ministero si tratta pur sempre di una febbre emorragica, ma meno pericolosa della tubercolosi, a causa delle sue modalità ‘ di diffusione che non avviene per via aerea ma per contatto con fluidi corporei.

Il Ministro ritiene che ad oggi non sussistano le condizioni necessarie per una vigilanza rafforzata.

Come già  rimarcato nell’unica riunione avuta con Alitalia lo scorso 8 agosto, a giudizio delle scriventi Organizzazioni e degli RLS del Personale Navigante di queste O.S. quanto messo in atto dalla Compagnia a protezione dei naviganti tutti e in particolare di quelli destinati a volare sulle direttrici più esposte è insufficiente e denota la mancata attuazione da parte del medico preposto dell’azienda Alitalia CAI delle misure di tutela obbligatorie in materia di prevenzione dal rischio di infezione per il personale di volo che deve operare/sostare nei luoghi dichiarati dall’OMS a rischio.

Per questo motivo i rappresentanti per la salute e sicurezza R.L.S delle scriventi OO.SS, dopo aver richiesto all’azienda una convocazione specifica sull’argomento, riunione che non è mai stata convocata, hanno provveduto a mandare un esposto alla ASL di Roma D, all’INAIL al Ministero delle Politiche Sociali e al Ministero della salute, per denunciare la grave inadempienza di Alitalia e del medico competente aziendale.

Ricordiamo infatti che è obbligo del medico competente collaborare con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi, nonché con gli RLS, alla sorveglianza sanitaria e alla predisposizione dell’attuazione di misure per la tutela della salute dei lavoratori. Tra gli altri obblighi c’è anche quello dell’informazione ai propri dipendenti che non può essere demandata ad altri Enti.

Le scriventi OO.SS hanno anche verificato come viene trattato questo rischio a livello europeo. Ad oggi il riscontro ottenuto non è soddisfacente in quanto i protocolli sanitari emanati dall’OMS, al verificarsi di situazioni di emergenza internazionale, non trovano la stessa applicazione uniforme tra gli Stati Membri.

Infatti, l’applicazione delle circolari è demandata ai Ministeri della Salute di ogni singolo Stato Membro, i quali a sua volta demandano ad altri Enti competenti e infine molto viene lasciato alle buone prassi aziendali, ecco perché si riscontrano comportamenti diversi da Compagnia a Compagnia.

Abbiamo chiesto al Sindacato Europeo ETF di poter discutere durante la prossima riunione del Comitato del personale di volo, che si terrà  a Bruxelles il 24 settembre, affinché si possa trovare tra sindacati europei il consenso ad inoltrare una formale richiesta alla Commissione Europea e all’OMS per l’armonizzazione dell’applicazione dei protocolli sanitari.

Roma, 8 settembre 2014
Dipartimenti Nazionali Trasporto Aereo
FILT CGIL -FIT CISL -UGL TA

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