3 Febbraio 2012
In data odierna si è riunita, presso il Centro Studi FIT-CISL, la Commissione Tecnica Manutenzione Infrastrutture allargata a chi opera nei CEI e nei DOTE. L’incontro, molto partecipato nonostante l’ondata di maltempo che sta interessando molte Regioni italiane, è stato utile per delineare il quadro delle reali condizioni nei territori.
La pressoché assenza di relazioni industriali accomuna ormai tutti gli ex Compartimenti. E’ palese la volontà dell’azienda di considerare superato l’attuale contratto e, nel contempo, di marginalizzare il Sindacato, attivando tutta una serie di azioni conflittuali che altro non fanno che esacerbare gli animi dei ferrovieri di tutte le società del Gruppo FS.
In questo contesto vi è stata la riproposizione pressoché unanime, del ruolo improprio svolto dal responsabile Territoriale di Personale e Organizzazione e il richiamo al rispetto degli accordi sottoscritti, come quello della primavera scorsa riguardante le Zone Scc.
Da parte della Commissione, sono state segnalate particolari situazioni a dir poco “kafkiane” come:
– la mancanza delle tessere carburante per rifornire i mezzi;
– il doversi recare in punti diversi dalla sede di Tronco o Zona per utilizzare il badge;
– il dover firmare un prestampato in cui ogni manutentore dichiara “di aver pienamente compreso la Disposizione di Esercizio n.17/2011” “esecuzione dei lavori sulla linea ferroviaria”
e ancora
– la carenza di personale specializzato e non;
– la presenza di mezzi d’opera con la revisione scaduta;
– la forte obsolescenza dei mezzi su gomma e su rotaia;
– la mancata definizione organizzativa dei Reparti dei Mezzi d’Opera;
– le difficoltà operative dei Coordinatori Infrastrutture, calati forzatamente nelle Sale Dco/Scc ed abbandonati a loro stessi;
– la vicenda dei DOTE che risulta essere ormai non più adeguata alle attuali condizioni operative.
Altro tasto dolente riguarda l’impegno sottoscritto da RFI nell’Accordo Nazionale del 7 gennaio 2010 ma che ad oggi risulta ancora disatteso e che riguarda il piano di acquisizioni di mezzi d’opera, un piano fondamentale e utile, oltre che sotto il profilo economico, anche per la reinternalizzazione delle lavorazioni e di conseguenza per dare giusto valore alle professionalità del personale.
Più volte è stato toccato l’argomento “formazione” descritto come quantitativamente e qualitativamente scarso rispetto al fondamentale ruolo che dovrebbe avere e che in più di una occasione è stato sottolineato dalla FIT-CISL.
Un inciso doveroso riguarda il mondo “Uffici” o per meglio dire delle Attività Tecnico Amministrative , settore che necessita di una profonda e urgente rivisitazione viste le sempre più tecniche e specifiche prestazioni richieste al personale per operare al suo interno.
Fondamentalmente è stato espresso un forte senso di dissenso e sgomento, da parte di tutti gli intervenuti, circa le azioni che unilateralmente RFI sta portando avanti nei territori che vanno nella direzione opposta rispetto a quella da noi più volte indicata causando così un forte indebolimento della professionalità e del ruolo del Sindacato. A tal proposito, destano non poche preoccupazioni le continue voci di una prossima rivisitazione dell’Accordo Nazionale di Maggio 2004.
Forte apprensione suscita la questione “sicurezza” soprattutto in riferimento alle misure necessarie ma che tardano a trovare concreta attuazione nonostante le molteplici sollecitazioni della FIT-CISL nei confronti di Rfi. Su questo aspetto vi è stata una unità d’intenti nel ritenere prioritario ed urgente un forte intervento in merito.
La Commissione Tecnica ritiene assolutamente fuori luogo, in particolar modo per la salvaguardia dei livelli minimi di tutela del lavoro e dei lavoratori, il contenuto dell’art. 37 del DL n.1/2012, in tema di trasporto ferroviario, che vuole affermare un modello di liberalizzazione senza regole.
Infine la stessa Commissione Tecnica sostiene pienamente tutte le azioni ritenute opportune e messe in atto dalle OO.SS. Nazionali per riaffermare pienamente il diritto ad un confronto serio e concreto facendo giustizia delle mille provocazioni portate avanti da RFI.
La Segreteria Nazionale