19 Settembre 2019
“Ansfisa è l’ennesimo fardello burocratizzante caricato sulle spalle del settore dei trasporti, che ha bisogno di essere superato”, così dichiara Salvatore Pellecchia, Segretario generale della FIT-CISL, in merito all’Agenzia per la sicurezza di strade e ferrovie.
“Chiediamo al Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli – prosegue Pellecchia – di considerare il tema fra le priorità da affrontare e risolvere, in quanto ci risulta che nuovi treni per pendolari già acquisiti da Trenitalia sono fermi in attesa di certificazione che l’Agenzia non ha ancora rilasciato. È paradossale che dopo anni di sofferenza i pendolari non possano utilizzare i nuovi treni per mancanza di un adempimento burocratico.
Ansfisa nasce come reazione al crollo del ponte Morandi ma, non si sa perché, non controlla solo le strade, bensì anche le ferrovie, avendo assorbito le funzioni dell’Ansf. Il risultato però è che a Bologna ci sono cinque treni pendolari nuovi fiammanti fermi in attesa del via libera di Ansfisa. Una lentezza burocratica pagata caramente dai viaggiatori e da Trenitalia. A queste condizioni è meglio tornare al passato, ripristinando Ansf che ha svolto finora bene il suo lavoro.
Analoghi problemi potrebbero sorgere per Anas, per la quale continuiamo a chiedere di farla uscire definitivamente dal perimetro della Pubblica Amministrazione, perché per raggiungere i suoi obiettivi ha bisogno di autonomia per accelerare: gli investimenti per le nuove infrastrutture, gli interventi programmati di manutenzione ordinaria e straordinaria, le assunzioni necessarie per far diventare le nostre strade più sicure e più funzionali”.
Conclude il Segretario generale: “Chiediamo al Ministro dei Trasporti De Micheli di riceverci al più presto per affrontare sia le emergenze sia le tematiche alla base della vertenza trasporti che abbiamo aperto con Filt-Cgil e Uiltrasporti a sostegno della quale si è già consumato il primo sciopero generale del 24 e 26 luglio scorso”.