25 Settembre 2020
Per far fronte agli effetti della riduzione e della sospensione dei servizi, determinati dall’emergenza epidemiologica, la quasi totalità delle aziende di TPL hanno fatto ricorso al Fondo Bilaterale di Solidarietà .
Purtroppo diverse aziende hanno richiesto il pagamento diretto da parte dell’INPS, anche laddove, evidentemente, vi erano le possibilità per fare scelte diverse, la conseguenza è stata che molti lavoratori, a causa anche di problemi organizzativi imputabili all’Istituto, ma anche per errori procedurali in cui spesso incorrono le aziende, sono da tempo in attesa di ricevere il pagamento dell’assegno ordinario a sostegno del reddito. Condizione questa che causa un forte disagio sociale e che coinvolge molti lavoratori e le loro famiglie.
Nonostante, l’attività del Comitato Amministratore del Fondo non si sia mai interrotta, si è giunti ad esaminare ed autorizzare le domande presentate nel mese di giugno scorso e sono ancora da evadere 1000 domande, che risultano in costante crescita. A questo si aggiunge il fatto che le domande potrebbero aumentare, in considerazione delle ulteriori settimane di ammortizzatore sociale con causale Covid-19 introdotte dal recente D.L. n. 104/2020.
Inoltre, nell’ambito dell’ultima riunione del Comitato Amministratore della settimana scorsa, siamo venuti a conoscenza che la Direzione Generale dell’INPS ha distolto le risorse, che aveva precedentemente assegnato all’istruzione delle domande anche in seguito a specifica segnalazione delle Segreterie Nazionali, per far fronte alla mole di domande presentate.
A tale proposito le Segreterie Nazionali hanno inviato una nota allo stesso Direttore Generale dell’INPS per richiedere un immediato intervento finalizzato ad individuare una adeguata risposta al perdurante stato emergenziale e ristabilire tempi congrui e certi per la definizione delle domande ancora inevase.
Come si evince dal comunicato unitario (in allegato) non si è persa l’occasione per sottolineare come la mancata ripresa delle trattative per il rinnovo del Contratto nazionale, interrotte a causa dell’emergenza sanitaria, incide negativamente sulla tutela del reddito di più di 100.000 addetti a cui è applicato tale contratto.
Sarà quindi un obiettivo primario, quello di riavviare il percorso negoziale, confidando di risolvere al più presto le gravi problematiche oggetto della presente nota.
In allegato la nota ed il relativo comunicato unitario.