28 Aprile 2022
“I numeri snocciolati da Itabus si traducono sicuramente in un messaggio positivo per la crescita dell’occupazione nel sistema dei trasporti e confermano la sua espansione sul mercato italiano e in prospettiva europeo, ma rimane ancora senza risposta la domanda su quali condizioni normative e retributive l’azienda applica alle sue lavoratrici e ai suoi lavoratori, a partire dal sistema integrato di gestione della sicurezza”. È quanto dichiara la Fit-Cisl, che aggiunge: “Itabus elenca alcuni numeri: a breve avrà una flotta di cento autobus nuovi, offrirà 110 servizi al giorno, facendo oltre 140 fermate lungo 800 tratte servite e tanti altri dati tecnici di questo tipo. In questo modo stride la reticenza dell’azienda quando invece si tratta di dire, sempre rimanendo ai numeri, qual è lo stipendio delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori e quali condizioni contrattuali applica loro. Non pensavamo fosse una domanda così difficile per Itabus. E però ne abbiamo anche altre simili: Itabus come tutela i suoi dipendenti? Quali diritti riconosce loro? Quali sono gli standard di sicurezza per gli autisti rispetto alle norme previste dal ccnl di categoria?
Domande che abbiamo messo anche per iscritto, con due richieste di incontro inviate nel 2021 e rimaste inevase, per cui ancora oggi non conosciamo quale contratto di lavoro viene applicato alle lavoratrici e ai lavoratori e in particolare quali norme di sicurezza per lo svolgimento dei servizi vengono adottate, inerenti le condizioni di lavoro che hanno poi rilevanza anche sulla sicurezza di esercizio.
“Torniamo a ripetere – conclude la Fit-Cisl – che un’azienda come Itabus cresce realmente non solo quando aumenta il suo parco mezzi, ma pure quando sono valorizzati i suoi dipendenti (che poi sono coloro che la mandano avanti assicurando altresì i risultati economici) anche e soprattutto attraverso il confronto con il sindacato per la tutela, la salvaguardia, il rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori e della loro sicurezza, a iniziare dagli autisti. Auspichiamo che Itabus arrivi presto a parlare con orgoglio non solo degli 80mila km percorsi ogni giorno, ma anche del valore delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori, dando loro le tutele e i diritti che meritano davvero”.