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Rfi: presentato il Piano Industriale 2022-2031

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Documenti - Rfi: presentato il Piano Industriale 2022-2031

10 Giugno 2022

Nel pomeriggio del giorno 8 si è svolta la riunione con la società RFI convocata per l’illustrazione del piano industriale aziendale 2022-2031.
In apertura l’AD ha evidenziato la novità importante rappresentata dal nuovo assetto della governance, che il Gruppo FSI ha inteso adottare per attuare un imponete Piano Industriale di valenza decennale, che vede l’istituzione di quattro poli specializzati di business, Infrastrutture – Passeggeri – Logistica – Polo Urbano, in cui confluiscono le diverse società del Gruppo. Nel polo Infrastrutture, in cui sono raggruppate RFI-ANAS-ITALFERR- FERROVIE SUD EST (per la sola parte infrastrutture), il ruolo di capogruppo di settore è affidato a RFI con il compito di indirizzo e coordinamento delle società nell’ambito tecnico operativo definito su base contrattuale.
Il ruolo del Polo sostanzialmente è quello di garantire la realizzazione degli investimenti per lo sviluppo ed il potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria e stradale del paese specializzando le diverse tipologie e rendendole integrate in modo da migliorare la mobilità delle persone e delle merci.
Ingenti le risorse economiche, pari a 110 mld di investimenti, previste per la realizzazione dei numerosi interventi sulla rete ferroviaria di cui 47 mld per le opere da completarsi entro il 2026, proseguendo fino 2031 con impegno di spesa annuale di oltre 12 mld.
Al fine di rendere la rete per il servizio passeggeri più integrata e accessibile sono previsti 12 nuovi collegamenti con aeroporti più 2 potenziamenti, il miglioramento dell’accessibilità e del ruolo di nodo intermodale e polo di sevizi per oltre 500 stazioni, il subentro nella gestione delle ferrovie regionali in concessione. Per il miglioramento delle condizioni prestazionali della rete passeggeri è prevista l’estensione di oltre 1000 Km di linea AV/AC e lunga percorrenza ed inoltre interventi infrastrutturali e di potenziamento tecnologico delle linee e nei nodi funzionali all’incremento della capacità, all’innalzamento della velocità e alla regolarità della circolazione.
Anche per il trasporto delle merci sono previsti numerosi interventi alla rete per adeguarla totalmente al 2030 agli standard previsti per l’interoperabilità, renderla maggiormente integrata istituendo nuovi 10 collegamenti con i porti e rafforzandone altri 2 già esistenti. Previsti anche 11 collegamenti con i terminali merci e la costruzione di 26 km di bretelle e bypass per oltrepassare i punti critici della rete.
Altro capitolo è rappresentato dagli interventi dedicati a rendere l’infrastruttura più sicura e resiliente attraverso la realizzazione di opere per la mitigazione del dissesto idrogeologico e per il miglioramento sismico, l’adozione di sistemi di monitoraggio di punti critici della rete quali ponti ferroviari e versanti franosi. Importante l’impegno previsto per l’implementazione di sistemi di diagnostica fissa e il rinnovo della flotta della diagnostica mobile per l’individuazione preventiva di malfunzionamenti o degradi degli enti. Per la valutazione dello stato di conservazione e della manutenzione delle opere d’arte viene prevista l’utilizzazione in maniera sempre più diffusa dei droni.
Sempre in materia di sicurezza presentato anche il programma della soppressione di 1700 passaggi a livello e l’attrezzaggio tecnologico con sistema di protezione automatica PAI-PL di altri 3400. Un
programma su cui abbiamo manifestato la nostra insoddisfazione per l’eccessiva lentezza con cui si procede ad eliminare quelli che sono i punti critici della rete dove si verificano eventi tragici e luttuosi e che non sempre la tecnologia a supporto riesce ad evitare.
L’impegno economico di oltre 11 mld è dedicato all’ammodernamento degli attuali sistemi di sicurezza e segnalamento allo standard ERTMS e alla sostituzione degli obsoleti apparati centrali elettrici con i nuovi a calcolatore multistazione. Inoltre il piano prevede il completamento della posa cavi in fibra ottica dell’80% dell’infrastruttura mentre il 70% sarà la copertura con il 5G.
Altro importante obiettivo del piano è quello della sostenibilità che pone particolare attenzione ai risvolti che la produzione del trasporto genera sull’ambiente e determina una serie di interventi tutti finalizzati a produrre il minore impatto ambientale e a recuperare una serie di inefficienze valorizzandole e rendendole produttive.
Annunciata, infine, la pianificazione entro il 2031 di 11.000 assunzioni per poter far fronte alla notevole mole di attività da eseguire e presentato un focus sull’evoluzione degli attuali mestieri e del lavoro rispetto al mutato contesto che si determinerà con la realizzazione di tutti gli interventi previsti.
Da parte sindacale abbiamo espresso apprezzamento per un piano industriale di straordinaria portata che con la realizzazione di tutto quanto illustrato determinerà un importante e positivo miglioramento delle condizioni infrastrutturali del paese con notevoli benefici alla mobilità delle persone e delle merci. Valutate positivamente tutte le iniziative e gli interventi tecnologici programmati che oltre allo sviluppo della rete producono effetti positivi sia sulla sicurezza del trasporto ferroviario sia nell’ambito del lavoro.
Positivo il giudizio anche per la parte relativa alla volontà di internalizzare una serie di attività oggi svolte da operatori esterni.
Abbiamo manifestato perplessità rispetto al piano di assunzioni previsto nella valenza di piano che riteniamo insufficiente alla luce del notevole volume di attività che dovranno essere svolte e in considerazione del consistente turnover a cui si dovrà sopperire nei prossimi anni. A questo proposito e per i necessari approfondimenti rispetto ai tanti temi del piano industriale che, data la portata, necessitano di essere trattati in maniera specifica e con maggior dettaglio abbiamo richiesto di effettuare ulteriori riunioni ricevendo la disponibilità dell’AD a convocare prossimi incontri.


Roma, 10 giugno 2022

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