31 Luglio 2025
Il 29 luglio scorso si è svolto il programmato incontro con la Società Busitalia nell’ambito del quale è stato avviato formalmente il confronto per il rinnovo del Contratto Collettivo Aziendale Nazionale (CCA). All’incontro hanno partecipato le Segreterie Nazionali Fit-Cisl, Filt-Cgil, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna.
Il Contratto Collettivo Aziendale, di natura nazionale, è stato sottoscritto il 18 febbraio del 2015 per rispondere ad esigente e necessità corrispondenti ad una visione societaria di ampliamento e affermazione a player nazionale, nel settore del trasporto pubblico locale, notoriamente caratterizzato da una frammentazione aziendale e contrattuale. Le ambizioni espansionistiche della Società infatti, necessitavano di un articolato contrattuale che potesse regolamentare il rapporto di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati in ciascuna unità produttiva presente e futura, su tutto il territorio nazionale. Per questi motivi la sottoscrizione del CCA, che originariamente non ha visto tra la compagine sindacale la presenza dell’UGL Fna, ha rappresentato un evento epocale trattandosi di un contratto completo seppur aziendale, che ha regolamentato ogni istituto a partire dalle relazioni industriali, alla stessa stregua di un CCNL.
Successivamente l’assetto societario e le politiche produttive aziendali sono mutati, anche in relazione ai cambiamenti di contesto che hanno interessato il settore, incluse le riscontrate criticità incontrate per giungere ai rinnovi del Contratto Collettivo Nazionale Autoferrotranvieri Internavigatori. Sintetizzando, la Società ha acquisito il servizio di trasporto pubblico di Salerno, ha perso l’affidamento dei servizi in Toscana, si è sviluppata ed è notevolmente cresciuta la linea di business relativa ai servizi sostitutivi e continuativi ferroviari (BIRS), in Umbria è in corso un processo di affidamento del servizio che, nella migliore delle ipotesi vedrà l’acquisizione solo di una parte dei lotti a gara (complessivi 4, massimo acquisibili 2), a discapito dell’attuale affidamento unico regionale in capo alla stessa Società ed è in fase di acquisizione del servizio metropolitano di Napoli (escluso urbano), la cui realizzazione è ancora in fase di incertezza. Inoltre, la Società ha acquisito la Società Simet entrando nel campo dei servizi a mercato.
Tali cambiamenti hanno impegnato le Parti in confronti e adeguamenti interpretativi parziali del CCA, intervallati dai tempi del rinnovo del CCNL che, nei diversi momenti di criticità affrontati, hanno impedito il rinnovo del contratto aziendale congelandone gli effetti e l’efficacia, generando inadeguatezza rispetto al contesto produttivo e mancanza di uniformità regolatoria, l’effetto opposto rispetto a quello che era originariamente nell’intento delle Parti: avere la disponibilità di un articolato contrattuale uniforme applicabile in modo omogeneo in tutte le unità produttive, dell’unica azienda Busitalia.
Il Piano industriale presentatolo scorso 15 luglio vuole traguardare gli obiettivi rilevanti per un’azienda, che si pone per il prossimo futuro, come una realtà diversa rispetto al momento della sottoscrizione del CCA, ma importante del settore del trasporto pubblico locale, e non solo. Ad oggi l’azienda, presente in Veneto, Umbria e Campania e ricomprendendo ulteriori località territoriali interregionali con la Società Birs, parte dello stesso gruppo, rappresenta il 4% circa del mercato di TPL nazionale e si pone l’obiettivo di raddoppiare tale presenza, in una compagine di consolidamento societario raggiunta con l’acquisizione da parte di Trenitalia, che è divenuto socio unico dell’azienda.
Il contesto attuale, determinato dal recente rinnovo del CCNL e dal consolidarsi delle corrette relazioni industriali a livello nazionale consentono di avviare il confronto per il rinnovo. Le Parti hanno condiviso la necessità di definire una rivisitazione complessiva del testo contrattuale, che dovrà essere aggiornato rispetto al mutato contesto produttivo aziendale e alle intervenute modifiche del mercato del lavoro e, allo stesso tempo semplificato e razionalizzato, rispetto all’esigenza di evitare sovrapposizioni con il CCNL, nel rispetto delle competenze assegnate alla contrattazione di secondo livello, dal CCNL stesso.
Il nuovo CCA dovrà essere snello e garantire un’applicazione uniforme su tutto il territorio nazionale, per quel che riguarda gli istituti e i contenuti trasversali comuni a tutte le unità produttive e, allo stesso tempo, contenere una regolamentazione specifica per ciascuna linea di business: trasporto pubblico locale, ferro, navigazione, servizi sostitutivi, servizi a mercato ecc.
Ciò consentirà di intercettare ed eliminare i disallineamenti e le disomogeneità gestionali, individuare soluzioni volte a conciliare i tempi di vita e di lavoro, nonché strumenti per migliorare la condizione retributiva delle lavoratrici e dei lavoratori, oltre a colmare vuoti regolatorie, in sostanza, tendere ad uniformare, nel rispetto delle specificità contrattuali e di settore produttivo il trattamento dei dipendenti Busitalia a quello dei d E proprio dalla condizione retributiva, che il confronto per il rinnovo ha avuto inizio con un primo scambio di posizioni sull’istituto del premio di produttività, che in passato non ha soddisfatto le legittime aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori. Inoltre, le Segreterie Nazionali hanno richiesto di avviare un confronto sull’istituto delle ferie rispetto al tema della retribuzione delle stesse in conformità a quanto disposto dall’Accordo Nazionale del 10 maggio 2022. Il rinnovo del CCA impegnerà le Parti, con un coinvolgimento diretto delle Segreterie Nazionali e delle rispettive strutture Regionali/Territoriali, individuando un lasso temporale che porti alla sua definizione nella primavera del 2026, partendo dalla successiva riunione calendarizzata per il 24 settembre prossimo, che avrà ad oggetto la definizione del perimetro del confronto e del PdR.
In allegato il comunicato unitario