13 Giugno 2025
“Il comunicato che il Gruppo Save, attraverso il suo Direttore delle risorse umane di Gruppo, entrando a gamba tesa in una dinamica di relazioni sindacali nazionali, ha diffuso a ‘tutti i dipendenti’ in merito al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Trasporto Aereo – Parte Specifica Gestori Aeroportuali, desta forti perplessità”. È quanto dichiara la Fit-Cisl in una nota che spiega: “Siamo sorpresi che il Gruppo scelga di diffondere, come se fosse un sindacato firmatario, informazioni, con dovizia di particolari, di carattere sindacale; ancor più, che il documento ometta che la Fit-Cisl, pur avendo partecipato fattualmente a tutte le fasi del negoziato, non ha sottoscritto il rinnovo contrattuale e, cosa ancora peggiore, senza menzionare le ragioni di questa scelta. Fino a oggi avevamo intrattenuto con il Gruppo Save relazioni sindacali basate su criteri di rispetto e correttezza per cui non ci saremmo mai aspettati un simile trattamento”.
“I contenuti dell’accordo di rinnovo si rivelano inefficaci e inadeguati da ogni punto di vista se si considera che sono stati cancellati 30 mesi di diritti delle lavoratrici e dei lavoratori operanti nel Gruppo. Il Contratto, infatti, cancella 30 mesi di diritti economici, normativi e previdenziali, danneggiando lavoratrici e lavoratori degli aeroporti italiani, e quindi anche quelli alle dipendenze delle società del Gruppo Save, che con impegno, professionalità e spirito di abnegazione consentono l’operatività degli scali, contribuendo in modo decisivo ai risultati economici molto positivi registrati dalle aziende con profitti significativi. Una logica fortemente penalizzante per il personale, che come Fit-Cisl riteniamo inaccettabile” sottolinea ancora la nota.
“Entrando nel merito delle motivazioni: la durata contrattuale, fissata al 31 dicembre 2027, viola il principio dell’Accordo Interconfederale del 15 aprile 2009, che prevede contratti triennali a partire dalla data di scadenza del precedente (in questo caso 31 dicembre 2022). Gli aumenti retributivi risultano iniqui rispetto ai 30 mesi cancellati e, comunque, non in linea con il costo della vita: il primo incremento salariale è previsto solo nel 2025, a distanza di tre anni dall’ultimo adeguamento (luglio 2022), con un’applicazione a regime nell’arco di ben sette anni. L’una tantum è del tutto insufficiente: appena 60 euro lordi mensili per coprire due anni e mezzo di vacanza contrattuale, a fronte di profitti aziendali rilevanti nello stesso periodo”.
“Allo stesso modo, sul piano normativo, non sono previsti miglioramenti: non è stata concessa nemmeno una giornata aggiuntiva di ferie, strumento fondamentale per il recupero psicofisico e per favorire la conciliazione tra vita lavorativa e privata. Anche in materia di assistenza sanitaria, l’incremento di 10 euro mensili è inadeguato e non rappresentativo del reale costo aziendale, considerando gli sgravi fiscali applicabili”.
“Alla luce di quanto sopra – conclude la Fit-Cisl – auspichiamo un ravvedimento operoso del Gruppo Save affinchè ponga in essere, in tempi rapidissimi, tutte le azioni del caso. L’imperativo che ci guida oggi, e continuerà a guidarci in futuro, è tutelare i diritti dei lavoratori aeroportuali i quali garantiscono l’efficienza e la competitività del sistema aeroportuale italiano”