20 Ottobre 2025
“Valutiamo positivamente l’avvio della riforma della portualità italiana, un passaggio che come Fit-Cisl abbiamo sollecitato più volte. È un segnale atteso, che può restituire coerenza e visione strategica a un sistema essenziale per la competitività del Paese”: così dichiara la Fit-Cisl in una nota, commentando le recenti notizie riportate dalla stampa.
“Tuttavia – prosegue la nota -dal punto di vista sindacale, è fondamentale che la riforma non si esaurisca in un semplice riordino della governance o nella ridefinizione del consiglio di amministrazione, ma entri nel merito delle questioni che contano davvero: il lavoro, la sicurezza e lo sviluppo industriale”.
“Se Porti d’Italia Spa nascerà come un vero facilitatore e non come un moltiplicatore di procedure, allora saremo sulla strada giusta. Ma serve chiarezza sin dall’inizio: le lavoratrici e i lavoratori dei porti -spiega la Fit-Cisl-non devono subire alcun tipo di nocumento, né in termini di diritti, né in materia di trattamento economico, né di prospettive professionali.
“Vanno garantiti: il pieno rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei Lavoratori dei Porti e delle clausole sociali e contrattuali in occasione di affidamenti e concessioni; la tutela e la valorizzazione delle professionalità e delle buone pratiche già consolidate, rafforzando la partecipazione dei lavoratori nei processi di pianificazione e investimento; un deciso innalzamento degli standard di sicurezza nelle operazioni portuali; un piano stabile di formazione tecnica e addestramento continuo, soprattutto sui temi della prevenzione e della sicurezza”.
“Un sistema portuale moderno -afferma la Federazione dei trasporti cislina-cresce soltanto sulle infrastrutture, ma sulle persone che le rendono vive, efficienti e sicure.
Per questo auspichiamo che si apra rapidamente un tavolo di confronto con il Viceministro Edoardo Rixi, per affrontare in modo puntuale e condiviso tutte le questioni sindacali connesse alla riforma”.
“Solo così Porti d’Italia Spa potrà davvero rappresentare il salto di paradigma e, conseguentemente di qualità, che il nostro sistema logistico e portuale attende da tempo: un modello di sviluppo sostenibile, partecipato e fondato sul rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori del settore” conclude la Fit-Cisl.