9 Ottobre 2025
Il Segretario Generale Salvatore Pellecchia ha sottolineato la necessità di una evoluzione del ruolo dei fondi sanitari integrativi all’interno del sistema di welfare italiano.
Negli ultimi anni i fondi hanno saputo intercettare bisogni crescenti, supportando aree di assistenza che il Servizio Sanitario Nazionale, da solo, non riesce più a garantire in modo tempestivo o uniforme.
La sanità integrativa non sostituirà mai ruolo e funzioni del Servizio Sanitario Nazionale che anzi va rafforzato e implementato, superando le fragilità attuali.
Ma il vero passo in avanti non sta solo nella qualità e quantità dei servizi offerti: i fondi devono diventare parte di una rete nazionale di prossimità ovvero strumenti di prevenzione, tutela e continuità di cura, anche grazie alle nuove tecnologie e alla telemedicina.
Serve una governance più trasparente e coordinata, che consenta ai fondi di dialogare, condividere dati epidemiologici e costruire politiche comuni di prevenzione e salute nei luoghi di lavoro.
In questo percorso, la contrattazione collettiva è centrale: dovrà orientare le scelte dei fondi verso i bisogni reali delle persone, ponendo la prevenzione al centro dei contratti collettivi e promuovendo una cultura della prevenzione che accompagni il lavoratore dal primo all’ultimo giorno di lavoro e anche nel periodo della pensione.
Dal punto di vista sindacale, la sfida è rendere i fondi:
Dobbiamo rendere i fondi strumenti di protezione lungo tutto l’arco della vita, ponendo la prevenzione al centro del nuovo welfare contrattuale. Solo così si potrà costruire una sanità integrativa che promuova salute, benessere e dignità per tutte le lavoratrici e i lavoratori.