4 Novembre 2019
“Non abbiamo alcun pregiudizio contro Lufthansa, così come non ne abbiamo avuti in passato, perché noi valutiamo i potenziali partner dalla capacità industriale che hanno, dai risultati conseguiti, da come trattano il loro personale e, soprattutto, dal destino che immaginano per Alitalia e per i suoi lavoratori”, così dichiara Salvatore Pellecchia, Segretario generale della FIT-CISL.
“Rispetto alla notizia apparsa oggi su alcuni quotidiani secondo la quale il piano su cui si sta lavorando prevederebbe 2.800 esuberi – prosegue Pellecchia – trasecolo. Al Ministero dello Sviluppo economico ci hanno sempre detto che non ci sarebbero stati esuberi e adesso ne spuntano migliaia? È necessario che il Ministro ci convochi al più presto e ci faccia capire cosa sta succedendo. Per quanto ci riguarda, la nostra posizione non è cambiata e, secondo noi, qualora si evidenziasse anche un solo esubero, le soluzioni occupazionali andrebbero trovate all’interno del progetto di rilancio della compagnia di bandiera. A questo punto non si può più attendere; vogliamo conoscere il piano industriale in modo da condividerne in anticipo i contenuti con le lavoratrici e i lavoratori di Alitalia. In particolare chiediamo di sapere quale è il modello di servizio previsto, quale sarà l’offerta commerciale, quanti aeromobili si vogliono mettere in campo e quali e quanti investimenti sono previsti, perché da questi dati si possono capire le intenzioni dei nuovi azionisti.
Altro tema molto importante è che siamo interessati ad apprendere da chi e come vogliono far gestire l’azienda: a questo giro non è ammessa la possibilità di commettere errori”.
“Infine – conclude il Segretario generale della FIT-CISL – dobbiamo verificare anche quale sarà l’effettivo ruolo di Atlantia e di Ferrovie nell’operazione e il relativo livello di coinvolgimento, atteso che rappresentiamo anche le lavoratrici e i lavoratori di quelle aziende”.